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Yesterday – La Recensione

“Un mondo senza i Beatles sarebbe un luogo infinitamente peggiore”.

Yesterday è uno dei film più attesi di questa stagione cinematografica, almeno per gli appassionati di musica. L’ultima fatica di Danny Boyle (Trainspotting e il premio Oscar The Millionaire), racconta proprio come sarebbe il mondo senza lyrics and chords dei Fab4 di Liverpool: Paul, John, George e Ringo. Partiamo dal soggetto, tanto semplice quanto geniale.

Jack Malik (Himesh Patel) è un cantautore di Lowestoft, una graziosa cittadina nella contea del Suffolk, in Inghilterra . Il ragazzo è alle corde. Nonostante il sostegno della giovane e bella manager, nonché amica d’infanzia, Ellie (Lily James) segretamente innamorata di lui, Jack ha infatti deciso di mollare la musica. E’ stanco di esibirsi in squallidi pub e inizia ad avere dei dubbi sul suo talento. Poi un giorno, dopo un misterioso black out, ha un incidente in bici. Niente di grave, ma al suo risveglio è come se al mondo intero (tranne che a lui) mancassero delle informazioni. Tra queste quella che lo riguarda più direttamente sono i mitici Beatles!

Jack, intuendo le enormi potenziali di questo inspiegabile buco nero, apprende che canzoni come “Hey Jude”, “All you need is love”, “Back in the U.S.S.R.”, “Here comes the sun” e “Let it be”, non sono mai state scritte.

Quando le intona si sente dire cose come: “dove hai trovato l’ispirazione?!” In poco tempo la sua vita cambia radicalmente. Da giovane e sfigato musicista di provincia Jack Malik, grazie all’aiuto di Ed Sheeran (nella parte di sé stesso), diventa una star internazionale. Non tutto però va come deve andare…

Commedia brillante che si avvale per ovvie ragioni di una colonna sonora eccezionale, Yesterday purtroppo non riesce ad andare oltre l’intrattenimento godibile e scanzonato.

Danny Boyle, dopo prestazioni di alto profilo come Steve Jobs nel 2015 e T2 Trainspotting nel 2017, si dimentica di essere Danny Boyle. Ma non è tutta colpa sua, anche la sceneggiatura del pur esperto Richard Curtis (Il diario di Bridget Jones e Notting Hill) non aiuta a levarsi di dosso la sensazione di aver visto qualcosa che si conosceva già. L’errore principale infatti è stato quello di spostare l’attenzione dall’universalità del messaggio della più grande band di tutti i tempi, alla prevedibile traccia narrativa di una commedia rosa in cui lei e lui sono innamorati dai tempi della scuola.

Peccato perché tutto il resto funziona bene, a partire dal buon Himesh Patel, che conferisce al suo personaggio quella giusta dose di goffaggine e meraviglia davanti agli eventi. Brava anche la solita Lily James, attrice meravigliosa e dotatissima, venuta fuori da Downton Abbey ed esplosa con Cenerentola.

Alla fine si esce leggeri (anche troppo) e con la certezza, scontata, ma sempre attuale, che “ All you need is love”.