Home Speciale Interviste Web series: intervista al regista Mirko Zaru!

Web series: intervista al regista Mirko Zaru!

Buongiorno Mirko! A che età e con quali film è cominciata la tua passione per il cinema?

Buongiorno a tutti. Credo che la mia passione per il cinema sia iniziata nel momento stesso in cui sono entrato in uno di essi per la prima volta, in tenera età dunque. Credo che il film fosse “Ritorno al futuro” di Robert Zemeckis nel lontano 1985. Ma sono quasi sicuro di aver capito quanto fosse per me un mondo affascinante il cinema dopo aver visto tutti i film di Stanley Kubrick (il mio regista preferito insieme a David Fincher). Ho capito di voler diventare un regista nel momento in cui ho visto la prima volta Matrix dei fratelli Wachowski, Fight Club e Seven di David Fincher. Questi film sposano perfettamente il mio gusto.

Ci puoi parlare dei primi cortometraggi che hai girato, delle tue prime esperienze artistiche insomma?

Ho iniziato del 2001 con un cortometraggio di qualche minuto: “Pianto, la teoria del sette”. Avevo a disposizione delle telecamere dvc pro in prestito da un emittente televisiva locale ( Nova Televisione). Devo ammettere che ero davvero alle prime armi: avevo studiato mesi e pianificato tutto, ma il livello che volevo raggiungere era ancora molto lontano. Ho realizzato una parte di un progetto molto ambizioso nel 2008 ” IMBATTU DE ARRAMENE”. Il progetto autofinanziato non trovò infatti una fine. Girai diverse scene, ma la rottura di un archivio fermò completamente le mie possibilità. Spero di girare “Imbattu de arramene” in futuro. Ogni tanto riprendo in mano la sceneggiatura e la miglioro.

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Parallelamente hai girato diversi video commerciali per la Regione Sardegna: Che tipo di esperienze sono state? Girare questo genere di prodotti ha aumentato le tue capacità registiche?

Direi che non sono stati questi prodotti a far migliorare le mie capacità artistiche, piuttosto ho imparato molto dai film che ho visto: circa 3000 in pochi anni. Ricordo periodi in cui guardavo anche quattro o cinque film al giorno. Ho imparato soprattutto dai film che non mi sono piaciuti, non voglio assolutamente che i miei lavori abbiano quelle caratteristiche. Sicuramente quello che mi ha aiutato maggiormente a crescere è stato girare videoclip.

I budget limitati mi hanno portato a girare in una giornata degli storytelling, riducendo al massimo lo staff. Nella maggior parte dei casi ho realizzato questi prodotti curando personalmente tutto, dai costumi passando per le luci la fotografica fino al montaggio e gli effetti speciali. Credo che sia stato inoltre molto importante aver costruito tutti i carrelli, i crane e le steadycam che utilizzo per girare. Aver coscienza del perché l’attrezzatura funziona in un determinato modo ti porta alla ricerca di un determinato tipo di movimento che ti caratterizza nei tuoi lavori.

Nel 2008 realizzi il dvd SUONI E VISIONI ARCHEO. Di cosa si tratta?

Suoni e visioni è un progetto finanziato dalla Regione Sardegna. In location suggestive in vari comuni, Patrizia Pasquarella presentò uno spettacolo di luci musiche e video, raccontando la grandezza dell’antico popolo dei Sardi. Per questo progetto ho seguito la regia e il montaggio di ogni immagine. Un progetto interessante.

Oltre a ciò hai diretto, dal 2012 al 2016, una serie infinita di videoclip di artisti italiani ed esteri…

Si, ho veramente realizzato qualcosa come più di 100 videoclip musicali, per artisti più o meno famosi: nella maggior parte dei casi artisti emergenti.

Nel 2012 scrivi una sceneggiatura per un lungometraggio, THE SLIDE PROJECTOR, che però 3 anni dopo adatti per una serie indirizzata alla tv. L’anno dopo THE SLIDE PROJECTOR diventa una web serie. Perché tutti questi cambiamenti?

Il motivo è quello più comune, quello che ai registi mette quasi sempre un freno: il denaro. Realizzare un lungometraggio costa davvero tanti soldi. Ho pensato perciò di trasformarlo in una serie tv da 40 minuti ad episodio. Successivamente mi sono accorto che sarebbe stato molto oneroso anche in questo caso. Ho puntato perciò ad una web serie che ha ridotto tantissimo i costi.

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Come procede ora la web serie? Avete girato già 4 puntate, se non sbaglio. Ce ne puoi parlare?

Ho trovato uno staff di persone che ha creduto nel progetto che mi ha permesso di realizzare 3 episodi investendo solo 2000 euro. THE SLIDE PROJECTOR è una web series di genere thriller-psicologico interamente girata in Sardegna. Un uomo sulla quarantina, Victor Martinez, dopo la morte prematura del padre, viene assunto in un museo etnografico come guardiano notturno: il museo ha sede nel vecchio palazzo di Fernando Jimenez Cortes, uno scienziato dei primi del 1900. Victor preso dalla noia comincia a frugare nei magazzini del museo… Non aggiungo altro! Potete trovare facilmente le puntate su youtube cercando “The slide projector web series”! Iscrivendovi al canale avrete la possibilità di seguire gli sviluppi. Grazie all’aiuto di validissime persone stiamo doppiando tutti gli episodi in maniera tale che la qualità del progetto aumenti.

Quali sono i film italiani che hai apprezzato di più negli ultimi anni?

Non sono un grande appassionato di cinema italiano. Devo però ammettere che ultimamente stanno uscendo diverse cose interessanti. Youth di Sorrentino credo sia una delle produzioni di registi italiani che ho apprezzato maggiormente negli ultimi anni: di questo film mi piace molto la fotografia.

Cosa ne pensi delle web series italiane?

Sicuramente ce ne sono di molto valide. Per il mio gusto personale “Arthur” di Nick Rusconi con il grande Ettore Nicoletti, una produzione italo/svizzera è uno dei prodotti più validi in circolazione. Ho notato però che in Italia si tende a identificare sempre più la web serie come un prodotto “all’italiana” pressochè commedie.

Ora sei al lavoro con THE SLIDE PROJECTOR, ma ci sono altri progetti in cantiere che stai seguendo?

Si, ma non voglio “spoilerare” niente per adesso, ma ho diverse produzioni in ballo sempre di genere thriller psicologico. Grazie a tutti per aver letto e a voi per l’intervista.