Home Rubriche Horror Violenza in casa: La casa sperduta nel parco – (1980)

Violenza in casa: La casa sperduta nel parco – (1980)

Per cercare di rifarsi dei mancati guadagni di “Cannibal Holocaust” (1980) a causa degli infiniti problemi giudiziari che accompagnarono l’uscita del film, Ruggero Deodato ha girato subito dopo un altro cult del genere horror italiano: “La casa sperduta nel parco”. E sicuramente ne ha tirato fuori un buon prodotto.

La storia è quella del duo di spostati Alex e Ricky, che sono rispettivamente uno stupratore e un ritardato mentale. Tom, un ricco borghese, li invita nella sua villa dove con degli amici ha organizzato una festa in cui non ha l’unico scopo di divertirsi ma anche di prendersi gioco dei due invitati. Dopo un inizio in tranquillità Alex non terrà più a freno le sue violente pulsioni e la festa prenderà una piega tutt’ altro che divertente, ma con un colpo di scena.

01 La casa sperduta nel parco

Il film di Deodato si regge su due elementi che principalmente fanno del film un cult del genere: l’efferata violenza di molte scene della pellicola, che ha creato non pochi problemi di censura al film in patria (dove è stato vietato ai minori di 18 anni e pesantemente tagliato) e all’estero (in Inghilterra è stato addirittura bandito) ed il ruolo ambiguo di ogni suo protagonista, che difficilmente ci permette di schierarci con qualsiasi personaggio e difficilmente ci fa capire chi è realmente vittima e chi carnefice.

Alcune scene sono molto forti e crude, come quella dello stupro ( ed anche li il confine tra vittima e carnefice è molto labile), e lo spettatore durante tutto il film è messo veramente molto a disagio.

Tra gli attori c’è da segnalare la presenza di David Hess, protagonista anche nel film “L’ultima casa a sinistra” (1972) di Wes Craven.
Curiosità: la scena dello stupro iniziale, forse una delle più forti uscite da un film italiano, è stata girata ed interpretata da Hess e sua moglie.

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Capo Redattore e Co-fondatore

Grande amante del cinema, e questo è scontato dirlo se sono qua :­) Appassionato da sempre del genere horror, di nicchia e non, e di film di vario genere con poca distribuzione, che molto spesso al contrario dei grandi blockbuster meriterebbero molto più spazio e considerazione; tutto ciò che proviene dalle multisale, nelle mie recensioni scordatevelo pure. Ma se amate quelle pellicole, italiane e non, che ogni anno riempono i festival di Berlino, Cannes, Venezia, Toronto, e dei festival minori, allora siete capitati nel posto giusto.

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