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Brainscan – il gioco della morte – (1994)

In piena era console e videogames, c’è un ragazzo, il solitario nerd Michael Bower (si, quello di Terminator), che orfano di madre e con un padre che vede molto raramente causa il suo lavoro, passa intere giornate giocando ai videogiochi e spiando “la ragazza della porta accanto”, Kimberly. Ma un giorno Michael prova un nuovo gioco, “Brainscan”, che permette di simulare una realtà virtuale in cui bisogna uccidere delle persone sconosciute a sangue freddo senza lasciare traccia. Quando però omicidi simili a quelli commessi nel videogioco accadono nella realtà e lui diventa il sospettato numero uno, Michael comincia a capire che qualcosa non va.

Ma niente paura, ci penserà un “inviato” dal videogioco stesso ad aiutarlo in questa situazione.

Teen horror abbastanza godibile questo “Brainscan – il gioco della morte” del 1994 diretto da John Flynn. Il videogioco reale da cui è tratto il film si chiamava Brainwaves e fu poi distribuito in Europa con il titolo Brainscanners dopo il successo riscosso dal film.

La storia di base era abbastanza originale per l’epoca, e magari con qualche inventiva in più il personaggio di Trickster poteva riscuotere un successo maggiore ed essere paragonato ai suoi “fratelli maggiori” Jason Voorhees e Freddy Kruger. Buonissima la colonna sonora, ad opera di George S. Clinton.
Non un capolavoro, ma film che ogni amante dell’horror deve aver visto almeno una volta nella vita per definirsi tale!

03 Brainscan

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Capo Redattore e Co-fondatore

Grande amante del cinema, e questo è scontato dirlo se sono qua :­) Appassionato da sempre del genere horror, di nicchia e non, e di film di vario genere con poca distribuzione, che molto spesso al contrario dei grandi blockbuster meriterebbero molto più spazio e considerazione; tutto ciò che proviene dalle multisale, nelle mie recensioni scordatevelo pure. Ma se amate quelle pellicole, italiane e non, che ogni anno riempono i festival di Berlino, Cannes, Venezia, Toronto, e dei festival minori, allora siete capitati nel posto giusto.

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