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Venezia 77: The Duke

The Duke tratta di una storia vera che ci insegna come un individuo possa causare un cambiamento nelle persone a lui vicine, semplicemente avendo cura di temi di cui la gente si lamenta ma non si preoccupa.

Il film, diretto da Roger Michell, ci racconta la vita di Kempton Bunton (interpretato dal premio Oscar Jim Broadbent), signore inglese ormai in età da pensione ma che non riesce a mantenere un lavoro fisso a causa della tendenza ad essere sempre dalla parte dei più deboli, spesso anche a proprio discapito.
La signora Bunton è totalmente in disaccordo con le battaglie intraprese dal marito, a tratti la rabbia che ha nei suoi confronti si tramuta in vergogna quando è davanti ad altre persone e finisce per sfogare le sue frustrazioni nelle pulizie domestiche.

L’ultima battaglia di Kempton ha per oggetto il pagamento del canone Tv per vedere la BBC, egli sostiene che tale tassa non dovrebbe essere pagata dagli anziani e dai veterani di guerra, non solo per motivi puramente economici, ma per una sorta di giustizia sociale che implica il prendersi cura di coloro che in passato hanno avuto le stesse premure per noi.



Il film si concentra sul modo molto spiritoso di affrontare questa nuova lotta da parte del
protagonista, aiutato dal figlio, complotta per rubare un noto quadro al governo inglese per poi chiederne il riscatto, e con tali soldi pagare il canone BBC ai soggetti bisognosi.
Si tratta di un film meraviglioso, somigliante per lo humor inglese al Discorso del Re, Broadbent e Helen Mirren, che ne interpreta la moglie, hanno una intesa nella recitazione che li rende dei perfetti coniugi in età da pensione, a tratti scontrosi l’uno con l’altro e a tratti innamorati follemente dalla gioventù.

Il fatto che la storia sia reale rende il film ancora più interessante, lo stesso regista in conferenza stampa ha confessato di aver fatto molte ricerche sul personaggio, e anche alcune scene in cui si capisce la stranezza del personaggio, non sono state girate solo per far ridere lo spettatore ma sono realmente accadute.
Tema centrale del film è il sostegno che ogni persona può dare all’altra, anche tra sconosciuti.

Gli esseri umani sono visti come parte di un tutto, una catena che funziona solo se resta unita, e il collante è la fiducia che si ha gli uni negli altri, e risulta evidente dalla narrazione che questo non dipende dalla classe sociale o dall’educazione che ha ricevuto una persona.
Il film può essere riassunto con una sua stessa citazione io sono te.

Articolo a cura di Eleonora Vignudelli