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Oscar 2018: Le curiosità dei nove contendenti a miglior film

La notte degli Oscar è finalmente giunta.
Domenica prossima nella cerimonia numero novanta che si terrà al  Dolby Theatre di Los Angeles scopriremo quale dei nove film in gara riuscirà ad aggiudicarsi la statuetta più ambita, quella di miglior film.

Di tutte le pellicole in gara conosciamo praticamente tutto.
Centinaia di recensioni sono state scritte sulle performance degli attori, delle attrici, del regista, e chi più ne ha più ne metta.
Quello che allora forse vale la pena rispolverare un po’, sono delle pillole, delle curiosità sulle varie pellicole che Domenica notte si contenderanno il premio più importante.
Noi di JAMovie abbiamo scelto per voi alcune curiosità sulle nove opere in gara per il premio di miglior film :

CHIAMAMI COL TUO NOME (Luca Guadagnino – la recensione

– La prima scena che Armie Hammer e Timotheé Chalamet hanno provato a recitare insieme era quella in cui Elio e Oliver si baciano dopo essere rotolati nell’erba.
Dopo un primo tentativo Luca Guadagnino ha fatto notare ai due che avrebbero dovuto farlo con più enfasi come se voleste davvero baciarvi.
Gli attori hanno seguito il suo consiglio.
Dopo un po’ di tempo in cui continuavano a impegnarsi nella scena, e nessuno diceva loro di fermarsi, hanno alzato lo sguardo e scoperto che il regista se n’era semplicemente andato.
Quando si dice rompere il ghiaccio.

– Armie Hammer era convinto che il suo italiano fosse già accettabile una volta giunto in Italia per girare le scene del film.
Ha scoperto invece di dover ancora studiare quando al ristorante dopo la sua ordinazione ha ricevuto una bistecca completamente cruda.
Tenta ancora Armie.

– Il film è stato la pellicola più applaudita di sempre al New York Film Festival, con un applauso di 10 minuti.
Clap Clap Luca.

– La figlia di Armie Hammer si chiama Harper Grace, proprio come quella di Neil Patrick Harris.
Iniziando il cognome di entrambi gli attori per H, le iniziali delle due bambine sono HGH.

– Inizialmente per la parte di Oliver era stato scelto il ninfomaniaco Shia LeBeouf che però per altri impegni lavorativi ha dovuto rifiutare.

DUNKIRK (Christopher Nolan, la recensione)

– Dunkirk è stato girato con una combinazione di camere: la IMAX 65mm e la 65mm large format.
Ma circa il 75% del film è stato girato con la IMAX cameras, cosa nuova per il Nolan. Hanno usato una speciale camera IMAX perché potesse essere perfetta per le scene in barca e per quelle più intime e personali dei personaggi.
Infatti, girare scene di dialoghi intimi con strumenti di alta tecnologia, non è semplice ma dato che Dunkirk presenta pochi dialoghi, ha reso più semplice al regista l’utilizzo della camera IMAX.

Nolan segue sempre più di una linea narrativa nei suoi film.
Dunkirk non è da meno, in quanto abbiamo una storia che si svolge sull’acqua, una sulla terra, e una sul cielo.

– I film di Nolan sono noti per non essere proprio i più brevi in circolazione.
nonostante ciò tocca proprio a Dunkirk la palma di film più breve del regista.
La durata della pellicola infatti è di 1 ora e 47 minuti.

IL FILO NASCOSTO (Paul Thomas Anderson, la recensione)

– L’interesse del regista per la moda e gli abiti in particolare nacque nel 2014 quando ricevette un complimento per il taglio di un abito con riferimento ad un certo Beau Brummell.
Anderson ha poi dichiarato di aver perso del tempo nel cercare chi fosse e che da allora il suo interesse per la moda è venuto fuori.
In particolar modo il regista si è sempre più interessato sulla vita dello stilista spagnolo Cristóbal Balenciaga.

Daniel Day-Lewis ha già recitato per Anderson in Il Petroliere.
Il regista si è speso molto per avere l’attore di nuovo interprete di un suo film perchè molto probabilmente questa sarà l’ultima performance da attore di Lewis, che già da tempo ha dichiarato di volersi ritirare dalle scene.

– Per far si che le scene riguardanti il mondo della moda fossero il più veritiere possibili, molto degli attori che vediamo nel film non sono professionisti, ma stilisti, costumisti e sarti.

–  Il filo nascosto è la prima produzione di Anderson fuori dagli Stati Uniti.
E solo la seconda, dopo Sidney (1996) fuori dalla California.

– Se Dunkirk per Nolan è stato il film di più breve durata, Il Filo Nascosto è stato per Anderson quello più costoso.
Il budget infatti è stato di 35 milioni di dollari.

THE SHAPE OF WATER (Guillermo Del Toro, la recensione)

– Quando è stato presentato al Toronto Film Festival, il film è stato proiettato proprio all’ Elgin Theatre, che compare anche in alcune scene del film.

– In una scena del film il personaggio di Michael Shannon chiede: Ma cosa sto facendo, intervistando le donne delle pulizie?.
In lingua originale, la frase è What am I doing, interviewing the help?, riferendosi ovviamente ai personaggi di Sally Hawkins e Octavia Spencer.
Come molti sanno, Octavia Spencer ha vinto l’Oscar per la migliore attrice non protagonista proprio per il suo ruolo in The Help.

– La creatura del film, ha avuto una lunghissima gestazione.
Sono serviti infatti tre anni per crearla.
Nella mente di Del Toro il personaggio infatti non doveva essere il mostro, ma il vero protagonista del film.

– Ogni personaggio si sa viene spesso doppiato.
Per la creatura di The Shape of Water, il doppiatore di quelli che sono i suoi gemiti / rumori è proprio il regista Del Toro in persona.

LADY BIRD (Greta Gerwig, la recensione)

– La prima stesura della sceneggiatura era lunga circa 350 pagine, che per un film equivalgono a quasi sei ore!
Col titolo provvisorio di Madri e figlie.

– La Gerwig avrebbe voluto che il film fosse un unico piano sequenza sulla Ronan.
La regista è rimasta talmente affascinata dall’attrice di origini irlandesi che non le ha nascosto nemmeno la sua acne durante le riprese.

– Quasi tutte le canzoni cantate nella scena delle audizioni sono state scritte da Stephen Sondheim, uno dei compositori più ricercati del XX secolo e autore di alcuni tra i più significativi musical americani della seconda metà del Novecento, come A Little Night Music, Sweeney Todd ed Into the Woods.

L’ORA PIU’ BUIA (Joe Wright, la recensione)

Gary Oldman, per interpretare al meglio anche fisicamente il personaggio di Winston Churchill, ha passato più di 200 ore in sala trucco.

– La vicenda più commovente dietro al film è quella del defunto attore John Hurt.
Era stato scelto per interpretare il primo ministro uscente Nevill Chamberlain morto di tumore nel 1940.
Stessa sorte è toccata proprio a Hart poco prima delle riprese.
Il ruolo è poi andato in mano a Ronald Pickup.

– Quando nel cinema si parla di budget ci si riferisce sempre ai soldi disponibili per la realizzazione di un film o dei cachet degli attori.
Il budget passato alla storia per L’ora più buia sarà invece quello speso per i sigari utilizzati durante le riprese.
Ben 30000 dollari.

– Nel film c’è una scena nella Metro dove si segnalano alcuni errori e anacronismi.
Tra questi è curioso notare come il dialogo che si svolge sul treno tra Churchill e la gente dura oltre 5 minuti quando il tragitto in realtà veniva percorso già allora in meno di due minuti.

THE POST (Steven Spielberg, la recensione)

– Il progetto e la vicenda narrata in The Post devono essere subito piaciuti a Spielberg, che per dirigere il film ha rinunciato alla produzione di un’altra pellicola su cui stava già lavorando, Ready Player One, film ricco di effetti speciali.

– L’accoppiata Hanks / Spielberg è ormai più che salda.
I due infatti si sono ritrovati insieme per l’ennesima volta dopo Il ponte delle spie, Salvate il soldato Ryan, Prova a prendermi e The Terminal.
L’attore sostiene che nonostante ciò il regista non smette mai di sorprenderlo.

– Per la Streep invece si tratta della prima volta col regista nativo di Cincinnati.

– Spielberg conosceva bene la persona di Ben Bradlee, in quanto il regista in passato è stato suo vicino di casa, ed ha avuto con lui parecchie conversazioni sul cinema e su fatti cronaca.

– Sommando i vari premi vinti dagli attori del cast e dal regista stesso, The Post mette in campo ben 23 Oscar.
Sarà la notte del 5 Marzo a dirci se il numero crescerà ancora.

SCAPPA – GET OUT (Jordan Peele, la recensione)

– Il film di Jordan Peele è stato girato in soli 28 giorni.

– L’idea del film è nata a Peele ascoltando il racconto di Eddi Murphy su come avesse conosciuti i genitori della sua compagna, bianca ovviamente.

– In una scena in cui Chris sta parlando con Georgina del suo telefono scarico in camera da letto, al di sopra della spalla destra, è visibile un poster. Il modo in cui la macchina da presa lo inquadra, il poster sembra dire Chris è morto.

Allison Williams è al suo primo film in Get out, ed interpreta la ragazza di Chris, Rose Armitage.

– La detective a cui Rodney si rivolge in cerca d’aiuto si chiama Latasha Peele.

TRE MANIFESTI A EBBING, MISSOURI (Martin McDonagh, la recensione)

– Sam Rockwell ha indossato una tuta imbottita per rendere il suo Jason Dixon più paffuto.

– La bandana indossata da Mildred nel film non è messa li a caso.
La indossava infatti il protagonista de Il Cacciatore, film di Michael Cimino, Robert De Niro.

– Martin McDonagh ha scritto la sceneggiatura con Frances McDormand in mente. L’attrice, tuttavia, era titubante ad accettare il ruolo di Mildred Hayes fino a quando è non stata persuasa dal marito, Joel Coen.

– Nonostante in molti potrebbero ricordare un fatto di cronaca vera, il film è un’opera di finzione immaginata dal regista durante un suo viaggio nel profondo Sud.