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The Nun: La vocazione del male – La recensione

L’attendevamo da tanto ed è finalmente arrivata.
E’ uscito da questa settimana nelle sale italiane lo spin-off di The Conjuring, con protagonista la malefica suora Valak.

Siamo negli anni 50′ ed il Vaticano decide di mandare in missione in Romania Padre Burke (Demián Bichir) e la giovane e futura suora Irene (Taissa Farmiga).
I due devono indagare sul presunto suicidio di una giovane suora in un convento che pare sia infestato da presenze demoniache.
Non male sicuramente l’incipit di quello che è il terzo spin-off della saga The Conjuring, dopo i due dedicati alla bambola Annabelle (qui le recensioni del primo e del secondo film).
E non male anche l’incasso che la pellicola ha ottenuto nel primo week end di uscita nelle sale, diventando nel Conjuring Universe quello che ha ottenuto incassi maggiori.
Abbiamo dunque trovato il miglior film della saga?

Occhio Taissa, ce l’hai dietro

Ma proprio no!
I tanti incassi sono semplici da spiegare.
Nella sua apparizione in Il caso Enfield la suora malefica aveva già creato un grande hype attorno a sè, e la curiosità di ogni amante del genere di vederla in azione era tanto.
Ma il bello di The Nun, termina qui.
Si perchè le grandi premesse non sono poi state mantenute nella pellicola di Colin Hardy.

A partire proprio da lei, la suora.
Un’entità che non si sa dove voglia andare a parare, e che piani abbia, che compare  troppo poco sullo schermo ed in momenti troppo distanti tra loro.
Un personaggio che sicuramente delude le aspettative che molti avevano su di lei.
Proprio i personaggi sono un altro tasto dolente del film.
i due protagonisti, Padre Burke e Irene, non hanno background, e non possiamo nemmeno lontanamente entrare in empatia con loro durante lo svolgimento delle vicende.

La pellicola poi è drogata di jump scares, un’overdose che stanca già dopo metà film.
E troppo numerosi e casuali sono molti dei clichè presenti.
La trama parte bene, ma poi si perde, senza seguire un filo logico.

Per chi però ancora ha fiducia in Valak, può sempre atendere.
Se nel caso Enfield la Sigorna Warren ha ancora avuto a che fare con lei, significa che il demone tornerà.
Ma speriamo ci deluda meno stavolta.

Nel frattempo, abbiate fede.
In Valak.

VOTI FINALI
voto:
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Capo Redattore e Co-fondatore

Grande amante del cinema, e questo è scontato dirlo se sono qua :­) Appassionato da sempre del genere horror, di nicchia e non, e di film di vario genere con poca distribuzione, che molto spesso al contrario dei grandi blockbuster meriterebbero molto più spazio e considerazione; tutto ciò che proviene dalle multisale, nelle mie recensioni scordatevelo pure. Ma se amate quelle pellicole, italiane e non, che ogni anno riempono i festival di Berlino, Cannes, Venezia, Toronto, e dei festival minori, allora siete capitati nel posto giusto.

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