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The Greatest Showman, il musical di cui avevamo bisogno! – La recensione

P.T.Barnum è un visionario che, dopo aver perso il suo lavoro di ufficio, si trova sul lastrico con sua moglie e le sue figlie. L’uomo nella difficoltà più grande riesce a creare dal nulla uno spettacolo che diventa un fenomeno di risonanza mondiale.

Dopo essere annunciato nel 2011 con una gestazione di diversi anni ha avuto finalmente luce “The Greatest Showman”… e che show! Questo musical originale conquista e cattura lo spettatore dalla prima nota e lo catapulta in questo grandissimo spettacolo che non delude le aspettative.

La sceneggiatura, rimaneggiata dal veterano del musical Bill Condon (regista di “Dreamgirls”, dell’ultimo “La bella e la bestia” e sceneggiatore del premiato “Chicago”), funziona perfettamente nella sua semplicità che non si trasforma in banalità e ha delle belle trovate narrative (il prologo e l’epilogo tanto per snocciolare qualcosa).

Oh, this is the greatest show!

“The Greatest Showman” è il classico musical dove la storia è in funzione della colonna sonora, quindi scordatevi di vedere uno show serioso come “Les Misérables” e aspettatevi un prodotto più vicino a “Mamma Mia!”.

Cosa ha più di altri musical? Anche se non serioso affronta delle tematiche importanti come l’accettazione di sé stessi, l’integrazione, il razzismo, il seguire i propri sogni e le proprie aspirazioni: delle tematiche importanti visto il periodo che stiamo affrontando. Anche se siamo sulla soglia del 2018 viviamo ancora in un Mondo dove mettiamo da parte, giudichiamo e sfottiamo le minoranze, dalla persona sovrappeso all’omosessuale.

La regia è convincente, magica con coreografie e scene orchestrate magnificamente. Sorprende sapere che questo film sia l’opera prima del regista Michael Gracey. Gli interpreti sono in stato di grazia!

Hugh Jackman indossa il suo ruolo come una giacca fatta su misura ed è da applausi in ogni disciplina, dalla recitazione al canto. Michelle Williams è sorprendentemente brava a livello canoro ed è perfetta nella parte così come Zac Efron, finalmente in un’interpretazione memorabile dopo il catastrofico “Baywatch”.

How do we rewrite the stars?

Rebecca Ferguson merita un capitolo a parte! L’attrice svedese è perfetta come cantante lirica e riesce a far credere al pubblico di cantare un’aria d’opera anche se il pezzo non lo è. Ottimo lavoro con il playback visto che non canta neanche con la sua voce, ma con quella di Loren Allred, ex concorrente di The Voice.

Pazzesca Keala Settle nei panni della donna barbuta Lettie. Che grinta travolgente, mette ogni suo centimetro nell’interpretazione. Zendaya è ancora acerba a livello attoriale, ma compensa con le sue doti canore e da ballerina.

La canzoni scritte dai parolieri di “La La Land” Justin Paul e Benji Pasek sono splendide, dalla prima all’ultima. E’ praticamente impossibile dire quale sia la migliore visto che ognuna è perfetta nella sua costruzione, per la scena ed è eseguita in maniera eccellente dagli interpreti. This is me è ufficialmente la canzone inno di tutti gli emarginati e insicuri.

Chiudono questo spettacolo spettacolare la bellissima fotografia di Seamus McGarvey (The Hours, Espiazione) e gli splendidi costumi di Ellen Mirojnick.

Keala Settle è Lettie
“The Greatest Showman” è un musical che può diventare un grande classico del genere. Lo spettatore si trova ad applaudire con la voglia di essere catapultato in questo greatest show che si possa desiderare. Imperdibile, fa bene al cuore!