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The Divide- la recensione del film post-apocalittico

The Divide

‘The Divide’‘ è un film del 2011 diretto da Xavier Gens, regista francese già conosciuto nel mondo per ”Frontiers” e ”Hitman”. L’opera è un thriller post-apocalittico tendente al drammatico, che spesso viene considerato parte integrante del cinema dell’orrore.

Osando e creando un thriller che si basa sulla tensione, il regista con ”The Divide’‘ ci propone una nuova storia legata alla psicologia umana. Xavier Gens ci dimostra la sua maestria registica ancora una volta, facendoci capire che il suo è un nome da ricordare nel panorama cinematografico moderno.

The Divide
Lauren German è Eva in The Divide.

Siamo nel futuro. La città di New York viene assediata e subisce l’attacco di una bomba atomica. Un gruppo di persone sopravvissute trova rifugio nelle cantine del condominio dove vivono. Eva e il suo ragazzo Sam, Mickey, Marilyn e sua figlia Wendi, Delvin, Bobby e Josh e suo fratello Adrien. I livelli di radiazione sono sicuramente alti e sarebbe pericoloso uscire fuori ed esporsi, per cui essi restano chiusi dentro. Col passare del tempo però, la situazione diventerà complicata.

The Divide
L’esplosione atomica nell’incipit di fuoco di The Divide.

I militari all’improvviso sfondano la porta e portano via Wendi, la figlia di Marilyn. Nel tentativo di fermarli il gruppo uccide tre dei militari. Josh esce dalla cantina per tentare di salvare la piccola e scopre così che l’area è allestita in quarantena. Scoperto dai militari, Josh torna nella cantina insieme agli altri e vengono chiusi dentro, con la porta sigillata. Lì, non avranno più scampo per uscire e si ritroveranno a fare i conti con la fame, l’isteria e la paranoia.

The Divide
Rosanna Arquette in The Divide.

L’ultimo film di Xavier Jens, ‘‘The Divide” è proprio una divisione, la divisione del gruppo dei protagonisti immersi nella paranoia più mera. L’opera di Jens è un concentrato di ossessioni, fobie e disturbi psichedelici: un lugubre e crudo passaggio irrazionale dalla sanità alla follia. Il delirio psicologico in ”The Divide” prende il sopravvento soprattutto a causa della claustrofobia in cui sono immersi i personaggi della vicenda. La narrazione esplode sin da subito, caricando la tensione e lasciando lo spettatore perennemente col fiato sospeso. Un film ricco di twist, fa respirare la sensazione di oppressione e perdizione.

The Divide
Milo Ventimiglia è Josh in The Divide.

Il realismo è incisivo e il pubblico viene catapultato nell’inerme stato di malsana angoscia. Il motore principale di ”The Divide”, ciò che motiva i protagonisti ad agire in modo inconsapevole e illogico, è l’istinto di sopravvivenza. Fin dove si spinge il cervello umano quando si sente in pericolo? Cosa si è disposti a fare pur di sopravvivere? ‘‘The Divide’‘ ne è il manifesto principale, messo in atto grazie a un’ottima regia, notevoli performance da parte del cast e addobbato da una straziante colonna sonora di Jean-Pierre Taieb, che ci prepara ciclicamente al drammatico epilogo. Quando si crede di essere risaliti in superficie, ciò che ritroviamo non è mai come ce lo aspettiamo.

La colonna sonora di The Divide: