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The dark side of Luna: PSYCHOMENTARY

PSYCHOMENTARY di Luna Gualano (Italia, 2014, 79 minuti)

Un uomo mascherato rapisce una decina di persone, tra le quali la figlia di un noto senatore. Comunica con la polizia attraverso skype, chiedendo un milione di euro di riscatto. La situazione però si complica: l’uomo, che inizialmente sembrava un serial killer, ha uno scopo ben preciso in ciò che fa, uno scopo che va ben oltre l’acquisizione del denaro e il piacere di torturare ed uccidere le vittime…

Faccio subito outing: PSYCHOMENTARY è una delle opere prime italiane più belle degli ultimi 20 anni! La responsabile di questo piccolo capolavoro (piccolo solo in quanto low budget, mica per altro) si chiama Luna Gualano. Prima di esordire con questo magnifico thrillerone la Gualano aveva girato solo videoclip e spot pubblicitari. PSYCHOMENTARY vince 2 premi al ToHorror ed è finalista al Fantafestival: con tutto il rispetto per questi 2 magnifici festivals, troppo poco per un esordio così struggente e fulminante! Per fortuna la Eagle Pictures lo ha editato in dvd, dando quindi possibilità ad un pubblico più vasto di visionarlo. PSYCHOMENTARY assale lo spettatore, costringendolo a rimanere incollato alla poltrona, già dalle prime sequenze. E lo trascina in un vortice di terrore, impotenza e tragedia dal quale è impossibile sfuggire. La tensione rimane sempre altissima, fino all’ineluttabile “the end”, per via di un’ottima sceneggiatura, a prova di bomba, scritta dal sottovalutato regista Giorgio Amato (CIRCUITO CHIUSO). Le sorprese non mancheranno, né durante la pellicola, né sul finale.

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La motivazione che spinge l’uomo mascherato a commettere ogni tipo di crimine, beffandosi ogni 10 minuti della polizia, è assolutamente originale, e argomento di dibattiti infiniti. Ma non dico di più per non spoilerare. PSYCHOMENTARY è un mockumentary, sotto-genere poco frequentato dal cinema italiano. Ed è anche un film sulle tecnologie (skype, internet, video-chat, telefoni, telecamere, ecc..) e sul loro uso, che nelle mani del protagonista diventano armi diaboliche per i suoi ambigui e criminali scopi. Il film, pur raccontando fatti straordinari, porta con sé un crudo realismo documentaristico che non passa inosservato.

maxresdefault-1Non mancano inoltre situazioni da torture-porn, molto dure, quasi insolite per il cinema italiano odierno. Un vero pugno nello stomaco, ma dall’inizio alla fine, non solo per il clamoroso ed inaspettato finale. E l’uso spesso ironico delle musiche è la ciliegina sulla torta. Visto l’esordio di cotanto valore, la mia attesa di vedere un secondo lungometraggio di Luna Gualano è a dir poco spasmodica!

Voto: 8,5.