Home recensioni biografico The Danish Girl

The Danish Girl

Einar Wegener, pittore paesaggista danese dei primi anni del ‘900, vive con sua moglie Gerda a Copenhagen. Un giorno, mentre posa per la consorte con dei vestiti femminili capisce di non trovarsi così tanto a disagio. Un pò per gioco si crea un’ identità femminile e la chiama Lili Elbe, rendendosi conto che non è sbagliato quello che sta facendo. Inizierà un viaggio alla ricerca di sé stesso, trovando il coraggio di far sentire la propria voce, che lo porterà a voler cambiare sesso. Sarà sostenuto dalla moglie.

The Danish Girl” esce nel momento più adatto visto che, nel corso degli anni, la società è arretrata sempre di più riguardo la figura dell’omosessuale, vuoi per ignoranza non aiutata dagli esempi stereotipati presentati al cinema e in televisione. Tom Hooper, sceglie di raccontare questa storia interessante dopo una lunga gestazione iniziata nel 2009. Sì, perché il film doveva essere diretto da Tomas Alfredson, poi da Lasse Hallström.

Eddie Redmayne e Alicia Vikander... Quando un giorno può cambiarti la vita
Eddie Redmayne e Alicia Vikander… Quando un giorno può cambiarti la vita

Se è stata più che discreta l’accoglienza italiana alla 72ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, non ha ricevuto stessa sorte in territorio americano con molte recensioni negative. Che dire, sicuramente “The Danish Girl” non è un film inattaccabile: se la storia è molto bella, interessante e a tratti emozionante, il tutto rimane molto in superficie. Un racconto che non va molto a fondo, non volendosi esporre più di tanto su diversi temi come l’omosessualità in quel periodo. I personaggi presentati sono splendidi, ma certi non vengono approfonditi abbastanza come Hans Axgil, amico d’infanzia del protagonista interpretato da Matthias Schoenaerts, Ulla, musa di Gerda interpretata da Amber Heard e l’Henrik di Ben Whishaw.

D’altro lato viene trattato in modo convincente e toccante il momento più difficile per la maggiorparte degli omosessuali, l’accettarsi, e la storia di Einar/Lili viene raccontata in modo esauriente, per niente didascalico come il deludente “La teoria del tutto“, film che ha fatto vincere il primo Oscar all’inglese Eddie Redmayne. Avrà altrettanta fortuna quest’anno contro DiCaprio di “Revenant – Redivivo” e Fassbender di “Steve Jobs“? Dubito, ma la sua interpretazione merita questa stagione dei premi. Una performance delicata, sensibile, mai sopra le righe e macchiettistica. Riesce a tirare fuori tutta la sua femminilità e scompare nei vestiti di Lili. Un ruolo non facile che lo conferma un ottimo attore.

L'intenso e delicato Eddie Redmayne
L’intenso e delicato Eddie Redmayne

Purtroppo, però, in diverse scene, specialmente all’inizio, viene oscurato da un’intensa Alicia Vikander nei panni di Gerda. Personaggio bellissimo, una donna con gli attributi da prendere come esempio, dove la giovane attrice svedese riversa tutto il suo carisma e l’immenso talento. Forse il suo ruolo l’avrebbe potuto interpretare altre mille attrici, ma lei lo fa in maniera impeccabile, risultando la migliore del cast. I sempre eccellenti Matthias Schoenaerts e Ben Whishaw, purtroppo non abbastanza presenti, convincono ancora mentre sorprende Amber Heard.

Alicia Vikander, la migliore del cast
L’ottima Alicia Vikander

La regia di Tom Hooper è così esteticamente impeccabile che o la si ama o la si odia. Chi scrive fa parte del primo gruppo! La colonna sonora di Alexandre Desplat è bellissima, mentre la splendida fotografia di Danny Cohen si sposa perfettamente con la storia.

Anche con i suoi difetti “The Danish Girl” è un bellissimo film interessante, emozionante, scorrevole che racconta una storia che deve essere conosciuta.

VOTI FINALI
voto
Articolo precedenteFargo Stagione 2
Articolo successivoViolenza libera : “La notte del giudizio” – di James DeMonaco (2013)
Redattore e Co-fondatore

Cantante lirico, attore, insegnante e... cinefilo! Amo il cinema in ogni suo genere con un'adorazione particolare per il cinema europeo specialmente britannico, visto che sono un sostenitore della scuola inglese. Molto spesso dalla parte opposta dei blockbuster e sulla strada degli indie e del cinema d’autore non solo di oggi... Pochi effetti speciali e molte emozioni!