Home Rubriche Home video Stranger things 2 – Il more of the same che non ti...

Stranger things 2 – Il more of the same che non ti aspetti

Un anno fa Netflix fece il colpaccio con Stranger things: un manipolo di ragazzi a loro modo tutti adorabili (nerd fino al midollo, quindi eroi di oggi, martiri negli ’80!) vivevano avventure in una pornografia di synth e citazionismo dei bei tempi andati.

Non solo: abbiamo la crew di ragazzini, ma anche la side-story degli adolescenti -non monodimensionali, vedi il figo ma positivo Steve-  e un paio di adulti di cui ti importa il loro destino. Insomma, Stranger things faceva davvero contenti tutti.

Non stupisce il livello di hype (e di marketing Netflix) verso il seguito quindi.

La nostra Magheritacinevita al memoriale di Barbara, Milano

Marketing che sfocia in eventi come il Binge racing tenutosi a Milano (lo Stranger Binge, per l’occasione), in cui 400 coraggiosi hanno lottato per bersi tutta d’un fiato la seconda stagione. Una follia? Forse, ma senz’altro un trend: d’altronde quando hai a disposizione tutti gli episodi in un colpo solo, la smania di arrivare al finale è tanta. Per chi non se la sentiva, era comunque possibile fare altre attività immersive nel mondo di Stranger things, persino trovare un momento per ricordare la compianta Barbara…

Ma com’è questa seconda stagione?

Di base, più grande, più spaventosa, più avventurosa

più capelli
Più capelli

Fortunatamente, i Duffer brothers non sono degli sprovveduti e il loro secondo capitolo non si limita a ingrandire una soluzione già collaudata, in quanto funzionante.

C’è un’evoluzione non banale, a partire da 11 (che di banale non ha proprio nulla), il suo rapporto con lo sceriffo Hopper, la scoperta delle proprie radici e un viaggio che la porterà lontano da Hawkins, prima di ritrovare il suo Mike e quella che davvero è casa; per non parlare dell’elaborato conflitto tra problemi da adulti e quelli che sono, in fondo, propri di una ragazzina della sua età.

C’è Will e il suo non facile ritorno alla vita, tra contaminazioni del Sottosopra e il ben più umano bullismo verso il ‘ragazzo zombi’; c’è un piacevole spazio maggiore per Dustin e Lucas, non più semplici spalle. Altrettanto riuscito l’innesto di nuovi personaggi, di cui cito solo il mitico Sean Astin che interpreta l’eroe nerd Bob; ma senz’altro una futura stagione darà più spazio a Billy (il biondo stronzo, per intenderci), quasi un villain secondario in questa stagione, dal potenziale assolutamente non sfruttato appieno.

Non bastassero i personaggi, ci sono almeno altri due fattori vincenti in Stranger things 2: l’ evoluzione dell’universo narrativo, almeno nella direzione del bestiario. Faremo infatti conoscenza del Male supremo, ma mantenendo il giusto ignoto per esser angosciati dai suoi poteri e desiderosi di saperne di più. Divertente anche la crescita del Demo-gorgone e la sua interazione con i nostri (non intendo spoilerare di più).

Il secondo fattore resta lo sfacciato citazionismo

che resta sempre ben piazzato e piacevole, ma davvero, è vincere facile: cabinati, costumi dei Ghost Busters, scene ‘ispirate’ a E.T., IT, La cosa, Nightmare, incontri ravvicinati del terzo tipo, Alien, Gremlins, Halloween... per un cineamatore è come stare a casa, in un persistente piacevole senso di già visto, ma quello buono.

Zero difetti quindi? No, la ‘scampagnata’ di 11 fuori città è ben inserita nel contesto della stagione, ma tutto sommato di scarso interesse, al di là del percorso interiore del personaggio. Qualche svolta narrativa è inoltre davvero prevedibile (come la crescita di alcuni animali da compagnia, o il destino di un certo personaggio..), ma Stranger things 2 resta promosso a pieni voti.

Se questo è il livello, lo vedrò fino a che Mike e company non avranno la patente!