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Speciale Fino all’ Inferno Parte 3 – Cast

MIRKO GIACCHETTI (DR. DICAPRIO)

Mirko Giacchetti

1) Come sei entrato a far parte del film?

Sono membro della L/D Production Company e conosco Roberto da tempo ma – come tutti
gli altri attori – ho dovuto sostenere un casting.
Avvenne una sera verso le 23, dopo che avevo trascorso una giornata a Genova.
Avevo già percorso quattrocento chilometri tra andata e ritorno ma bastò una telefonata in cui mi venne presentato Mr. Di Caprio e non ci pensai molto, aggiunsi altri cento chilometri al conto del giorno e mi ritrovai con un foglio del copione in mano per dar vita al personaggio.

2) Parlaci di quello che è stato il tuo lavoro all’interno del progetto.

Come attore ho dovuto conoscere il Dottor Di Caprio.
Mentre studiavo la parte dovevo capire chi era, come si muoveva, come pensava. Insomma, dovevo sdoppiarmi per vestire dei panni che, per fortuna, nella vita reale non mi appartengono.

3) Parlaci brevemente del tuo personaggio all’interno del film.

Il mio personaggio è il classico magnate a capo di una multinazionale, quel tipo di tiranno
che si è fatto da solo, si è costruito un impero e, oltre a non avere scrupoli, ama tormentare i propri dipendenti.

4) Cos’è che maggiormente ti è piaciuto del tuo lavoro?

Mi è piaciuto tutto, come poteva essere altrimenti?
Le prove generali, le ore di studio, modificare il proprio aspetto, misurarsi con la macchina
da presa, a cui non sfugge nulla, e dare il meglio di sé in ogni singolo momento sono state
delle sfide stimolanti.

5) Il compito più difficile che hai dovuto svolgere?

Considerato il personaggio, è stato quello di indossare degli abiti eleganti con cui non mi
sentivo a mio agio, che mi rendevano agile e disinvolto quanto un pinguino a un concerto di Marilyn Manson.

6) Com’è stato lavorare con il regista Roberto D’Antona e con tutto il resto del cast ed i vari reparti che hanno permesso la realizzazione del film?

Durante le riprese non è mai mancata la professionalità degli addetti ai lavori e il rispetto per ogni singola persona che ha contribuito alla realizzazione della pellicola.
Ci sono stati anche momenti più informali ma eravamo tutti molto concentrati nel dare il meglio di noi per realizzare Fino All’Inferno.
Lavorare con Roberto è sempre molto stimolante.
Dagli attori esige il massimo ma in vista di risultati che sono incredibili.
Se pensate che stia scrivendo a sproposito, ve ne accorgerete al cinema, quando potrete vedere di persona.

7) Quali sono le tue aspettative per Fino All’Inferno?

Avendo creduto sin da subito nel progetto, sono convinto che sarà in grado di conquistare e affascinare il pubblico.

8) Un ricordo o un episodio particolare accaduto durante la lavorazione del film.

Per dare un carattere definito al personaggio mi fu chiesto di far crescere la barba.
Non mi era mai piaciuta la peluria sul volto, nonostante la moda talebana che ha preso piede in questi tempi, l’ho sempre intesa una maschera dietro a cui nascondersi, qualcosa di poco sincero.
Ogni mattina vedermi allo specchio non era uno spettacolo piacevole, avrei fatto
qualunque cosa pur di radermi eppure… con l’andare del tempo iniziai ad abituarmi, fino ad arrivare al punto di tollerarla.
Durante le riprese ho anche iniziato a ricevere complimenti da persone che molto raramente lo fanno.
L’aneddoto conferma la lungimiranza di Roberto, fu proprio lui a chiedermi questo
sacrificio.
Con il senno di poi, devo riconoscere che aveva ragione per dare un certo tono,
una determinata personalità al Dottor Di Caprio e facilitarmi – di molto – il lavoro per
entrare nella parte.

9) Contento di aver fatto parte di questo progetto?

Assolutamente sì e sono così ingordo da voler essere presente anche nel prossimo.