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Shazam! : La rivincita del DC Universe – La Recensione

Nella guerra senza esclusione di colpi tra DC e Marvel, si è creata negli ultimi mesi una strana sincronia.
Perché mentre la Marvel archivia Brie Larson e Captain Marvel con un miliardo di incasso in tutto il mondo in un mese di programmazione e attende di sganciare la bomba Endgame sulla testa dei fan, la DC torna nelle sale quattro mesi dopo il poco riuscito stand-alone di Aquaman con quel supereroe che, ironia della sorte, fino agli anni settanta si chiamava proprio Captain Marvel – a causa di una disputa di diritti d’autore contesi tra la DC Comics e la casa editrice Fawcett, che ideò il personaggio.

E forse Shazam! beneficia di questa influenza di sponda poiché possiamo affermare che sia uno dei film del DC Universe più riuscito – probabilmente insieme a Wonder Woman.
Shazam! è infatti strutturato in maniera pulita, lineare e soprattutto credibile – benché si parli di supereroi. E fa dell’ironia la sua forza, senza mai calcare la mano poiché ogni dialogo ed ogni battuta è coerente con quanto si sviluppa sullo schermo: il supereroe del titolo è infatti un ragazzino di quindici anni che, scelto dall’ultimo di una stirpe di potenti maghi, acquisisce enormi poteri per arginare la potenza diabolica dei sette vizi capitali.
E con questi, anche il corpo di un adulto trentenne.

Zachary Levi/Shazam

La prima metà del film è dedicata alla costruzione del personaggio di Billy Batson e alla sua backstory: ragazzo solo alla ricerca della madre perduta e per questo motivo sballottato tra una casa famiglia e l’altra. Una buona base che si interseca ottimamente  e con coerenza nella struttura del film, così come la bizzarra famiglia acquisita che Billy si ritrova, e che ci conduce alla seconda parte della pellicola, quella in cui il ragazzo acquisisce i suoi poteri. E, in maniera del tutto esilarante, cerca di prenderne coscienza iniziando quindi ad utilizzarli mentre sulla città incombe la minaccia del nemico.

Don’t mess with Tad

Le gag sono divertenti e non pesanti, accurate per un ragazzino che si ritrova improvvisamente adulto e con poteri enormi nonché galvanizzato dal fratello acquisito, un nerd super esperto che lo instrada al mondo dei super eroi  – favolose le sue t -shirt a tema, appioppandogli nomi improbabili.
Ma in Shazam! c’è anche la consapevolezza dei propri limiti e dei propri mezzi, c’è l’inadeguatezza e la paura. Ma soprattutto c’è il valore dei rapporti umani, della famiglia che non sempre è quella di sangue eppure può creare legami altrettanto forti.

Zachary Levi e Jack Dylan Grazer

Ottimi il Billy di Asher Angel e il Shazam di Zachary Levi, quest’ultimo che riesce a trasmettere tutta la meraviglia di un ragazzo quindicenne nel corpo di un adulto. Così come sono ottimi anche i comprimari, uno su tutti il giovanissimo Jack Dylan Grazer (già visto in It), fantastica spalla comica per Shazam.
Buona prova anche quella di Mark Strong, il perfido dottor Thaddeus Sivana ossessionato dai poteri dell’ultimo mago e sedotto dai sette vizi capitali.