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Sense8: Amor vincit omnia- Il gran finale

Sense8

Sense8 è finalmente tornato con il grande e attesissimo finale: Amor Vincit Omnia. Se l’anno scorso gli appassionati piangevano per la cancellazione della serie, adesso non possono far altro che gioire.

Le sorelle Wachowski tengono troppo ai loro fan per abbandonarli, motivo per cui, la tanto amata serie fantascientifica ideata dalle due registe di Matrix, ha avuto ciò che meritava: l’epilogo tanto agognato e meritato.

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Quando inizialmente Sense8 approdò sulla piattaforma Netflix, spopolò e divenne uno dei prodotti più seguiti e ammirati. Le ideatrici, le sorelle Wachowski, si sono riconfermate come rivoluzionarie e avanti coi tempi.

Sense8 è, infatti, un prodotto colmo di originalità, mai ripetitivo e sempre capace di suscitare emozioni nello spettatore.

La serie mostra qualcosa di mai visto prima. Otto ragazzi, provenienti da etnie, tradizioni e paesi differenti, sono completamente collegati. Il collegamento non è soltanto qualcosa di puramente telepatico, ma va oltre il metafisico.

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Una scena tratta dalla puntata finale.

Gli otto esistono, sono corpi dissimili e divisi, ma uniti dallo stesso spirito.

Come si è visto nella sublime seconda stagione, i giovani otto, chiamati Sensate (Sense8 per l’appunto) in realtà non sono altro che una razza diversamente umana. La razza è la più sviluppata ed è sopravvenuta dopo l’Homo Sapiens. Tale essere fenomenale, chiamato l’Homo Sensorium, non è così raro nel mondo, essendoci infatti tanti altri gruppi di sensate.

Ma è proprio la cerchia composta da Lito, Riley, Will, Nomi, Sun, Caphieus, Wolfgang e Kala, che ci mostra come nella vita la cosa più importante sia l‘unione.

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I sensate sono tornati con nuove battaglie, nuove lotte fisiche e mentali da combattere. Tra il nemico principale Whispers, un sensate con lo scopo di eliminare tutti i suoi simili, vi sono anche nuovi elementi. Nuovi amori, nuove unioni, nuove perdite e nuove scoperte. Nuove cerchie di sensate si sono presentate, tra chi si è rivelato amico (Mr. Hoy, Puck), chi principale antagonista dell’ultimo episodio/film finale (Lila). Ma l’affiatamento che caratterizza i nostri otto, è qualcosa di raro nella televisione.

Mai difatti, cambierà in loro l’aspetto che comprende l’amore, che vince ogni cosa: che è tutto ciò che li guida e li rende un tutt’uno con mente, corpo e anima.

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Una scena tratta da Sense8: Amor Vincit Omnia.

Sense8 si è riscoperto come geniale, ma in maniera continuativa e mai noiosa. La musica ha sempre simboleggiato qualcosa di vitale importanza nella serie per quanto riguarda la colonna sonora (da rammentare What’s Up delle 4 Non Blondes e Kettering degli Antlers). Qui invece ritroviamo nel passionale epilogo, la malinconica e toccante Experience di Ludovico Einaudi. Durante lo svolgimento, la suadente e iconica I feel you dei Depeche Mode, che ben rappresenta il significato di Sense8.

”Ti sento, qualsiasi mossa tu faccia, qualsiasi respiro tu prenda. Dove gli angeli cantano e allargano le loro ali. Il mio amore è alto, tu mi porti a casa, al trono della gloria: insieme”. 

Sense8
Un frame di una fantastica scena di Sense8: Amor Vincit Omnia.

Sense8 possiede un ritmo incalzante, un livello action duraturo e inaspettato, diretti da una regia superlativa. Essa ti permette di agire senza riflettere sul pericolo incombente. Ti permette di meditare utilizzando pensieri e idee altrui, che automaticamente divengono parte di te.

Ti concede di percepire col tocco di qualcun altro, vedere con gli occhi di qualcun altro: amare, col cuore di qualcuno che non sei tu, ma che ti rende completo.

Le sorelle Wachowski hanno donato al mondo intero e ai Sensate la loro attesa, anelata fiabesca fine. Lo hanno fatto donando a colui che vede, dei motivi per andare avanti nella vita di tutti i giorni.

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Il rendez-vous tra sensate e spettatore è stato ciò di più umano-non umano che potesse esserci, perché c’è insieme a loro un nono membro, e cioè colui che assiste: il pubblico. Lo stesso pubblico che probabilmente non riesce a rapportarsi con gli altri, vive in un mondo in cui l’altro è schivo e fasullo e in cui proprio egli ha timore di essere ciò che è: un diverso.

Ogni barriera dovrebbe essere abbattuta, dai pregiudizi, dalla malvagità, da ogni ostacolo, poiché tutti siamo uguali nelle nostre disuguaglianze. Sense8 è un mero inno alla diversità: possiamo essere dissimili per razza, stile, modalità di pensiero e gusti, ma siamo tutti fratelli.

Siamo tutti parte della medesima famiglia, una famiglia immensa che non possiede confini, né fine e sempre ”nell’ignoto troveremo la speranza”.