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Paprika – sognando un sogno

paprika

N.d.r: da non confondere con l’omonimo film italiano…

Non intendo offendere un’opera simile parlando di trama più dello stretto necessario: In Paprika, una nuova tecnologia può permettere di inserirsi nei sogni delle persone. Nelle capaci mani di scienziati, può aiutare in modo determinante il recupero psicologico di pazienti… ma se fosse rubata da dei criminali?

Paprika riesce nel non banale intento di materializzare i deliri onirici dell’opera scritta di Yasutaka Tsutsui: Satoshi Kon ce la metta davvero tutta, semplifica, taglia quanto non strettamente necessario, e ne resta comunque una storia estremamente densa di eventi, che non concede pause di riflessione.

A meno di non aver letto Paprika, davvero improbabile che potrete anticipare gli eventi vedendo Paprika.

Ma un anime impegnativo non è certo un difetto, e il premio a livello visivo e uditivo è totale. La parata è solo un esempio dei risultati visionari da capogiro, tanto quanto l’ottima colonna sonora.

Non si può che provare puro amore per un lungometraggio che altrettanto amore sprizza per il cinema: L’ Inception di sogni, la realtà alternativa di Matrix, e i deliri fisici che fanno l’occhiolino a Cronenberg.

Nolan deve più di un’ispirazione a Paprika

Non bastasse questo, il percorso psicologico di uno dei personaggi principali passa per un cinema e i suoi tanti generi; Paprika è pura bellezza per chi ama la fantascienza, per chi ama il cinema, per chi ha gli occhi.

E’ forse la realtà a inspirare i sogni, o i sogni a modificare la nostra percezione della realtà, o ancora i nostri sogni potrebbero non essere del tutto nostri: Paprika è tutto questo e anche oltre, e merita solo la vostra attenzione. Potrebbe non bastare una visione per capirlo appieno, ma è certo sufficiente per amarlo.

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Direttore e Fondatore

Il lavoro e la vecchiaia incombono, ma da quando ho memoria mi spacco di film di fantascienza, dove viaggio di testa fino a perdermi, e salto in piedi sul divano per dei tizi che si menano o sparano alla gente come fossero birilli. Addolorato dalla piaga del PG­13, non ho più i nervi per gli horror: quelli li lascio al collega, io sono il vostro uomo per scifi, azione e film di pistolotti metacinema/mental/cose di finali tripli.