ZACK SNYDER PENNELLA UN RITRATTO MAESTOSO SULLA FALLIBILITÀ UMANA

ATTENZIONE: QUESTO ARTICOLO CONTIENE SPOILER PER CHI NON HA VISTO IL FILM

Premessa

[Oggi è tutto precipitoso: opinioni, relazioni, fondamenta.
Tale fretta accompagna anche le valutazioni in ambito culturale, specie in un settore come quello cinematografico, dove la comunicazione può essere il vero regista per la buona riuscita di un prodotto. Figuriamoci quando oggetto dell’attenzione sono le grandi produzioni come i cinecomic.
Batman v Superman: Dawn of Justice ancor prima della sua uscita è entrato in una galleria di diffidenza e allarmi, un trend proseguito con le prime recensioni della critica internazionale che sostanzialmente hanno bocciato il cinecomic Warner/DC. Il film ha aperto la strada all’ Universo Cinematografico DC incassando nel mondo oltre 870 milioni di dollari]

Comunque la si pensi Batman v Superman ha il merito di stupire: a fronte di una campagna promozionale che ha enfatizzato lo scontro tra le due leggende dei fumetti ci troviamo dinanzi ad una trappola ben orchestrata. Se al cinema chiediamo di meravigliare senz’altro Snyder spiazza coloro che immaginavo un duello biblico (i riferimenti messianici comunque non mancano anche questa volta).

Zack Snyder gioca con le icone, le utilizza come pretesto per raccontare una storia globale che affronta questioni filosofiche in maniera densa e impegnativa.
Dopo la battaglia di Metropolis il mondo ha conosciuto una forza superiore; Superman è una figura discussa, alcuni lo venerano come un salvatore, altri compreso lo stato di diritto iniziano a porsi domande: è possibile affidarsi ad un essere incontrollabile e al di sopra delle nostre capacità?

Bruce Wayne crede di no. Ne ha viste tante, è un uomo marcio dentro, disilluso, avvilito e frustrato. Non vede nell’uomo d’acciaio un essere limpido ma un mostro da annientare, un simbolo capace di evocargli gli incubi peggiori.
Ben Affleck fa proprio questo stato d’animo e la sua versione del principe di Gotham è egregia. E’ tangibile la sofferenza, il vuoto interiore che accompagna quest’uomo: una persona cinica, consumata da un’esistenza dedicata alla lotta al crimine. Lo è ancora di più nei panni del crociato di Gotham: un vigilante senza freni, brutale che arriva persino a marchiare le persone. I suoi metodi sono diventati radicali e dall’altra parte della baia il Clark Kent cronista guarda con sospetto l’uomo pipistrello senza regole.

BEN AFFLECK È UN BATMAN CINICO E SENZA FRENI, DOMINATORE NEL COMBATTIMENTO

Le reazioni dinanzi all’inafferrabile possono essere molteplici: un altro miliardario, un giovane Lex Luthor è invece ossessionato dalla presenza di un semi dio. Il personaggio interpretato da Jesse Eisenberg è interessante nei suoi lati più psicopatici. Fondamentalmente è un disadattato bramoso di dominare sugli altri e il fatto che esista un Superman lo destabilizza portandolo a pianificare un piano per eliminarlo.
Per quanto la prima parte del film possa apparire spiazzante con diversi rimbalzi e passaggi fugaci tra uno scenario e l’altro è quella che più funziona perché inquadra il contesto generale della storia: le motivazioni di Bruce Wayne, il dibattito su Superman, politica e intrecci misteriosi.
Tra gli aspetti meglio affrontati specie dopo le discussioni circa il finale dell’Uomo d’Acciaio emerge lo straniamento del figlio di Krypton dinanzi alle perplessità del mondo e alle conseguenze delle sue azioni, forse per la prima volta Kal El si sente un estraneo sulla Terra arrivando a mettere in dubbio se sia servito mostrarsi all’umanità.
Pungente e sottile anche il modo con cui si esamina il ruolo dei media nella società attuale: un’informazione spicciola, provocatoria, lontana dai temi rilevanti.

Arrivati alla battaglia tra le due leggende il registro comincia a vacillare perché Snyder abbandona la corposità iniziale per un finale chiassoso e superficiale, qui la nota dolente è amplificata dal fatto che già nel trailer si era optato per mostrare Doomsday, la creatura mostruosa creata da Lex Luthor grazie al corpo del generale Zod e i resti della macchina kriptoniana, inoltre siamo già abbastanza saturi di deformità simili e la decisione di mostrare un villain con tali sembianze non ha giovato sull’impatto visivo.
Nonostante tale approssimazione e alcune debolezze nella scrittura Batman V Superman convince su più fronti: un’estetica personale e reale, un Batman pregevole come non mai nelle scene di lotta, finalmente si sono viste la padronanza e l’abilità nell’arte del combattimento, l’entrata in scena di Wonder Woman è convincente, apporta fascino e carisma e il tema musicale che l’accompagna è magnetico. Fugati i dubbi sulla scelta di Gal Gadot colpevole di essere troppo esile, poco prosperosa: l’attrice israeliana fa suo il ruolo e cattura la vista.

Gal GadotCome detto molti attendevano uno scontro più lungo tra i due eroi: il faccia a faccia è ad ogni modo elettrizzante e credibile e nonostante in primo momento può apparire una banalità che il tutto si risolva per un caso di omonimia (la madre di Clark si chiama Martha), questo espediente narrativo è significativo oltre che suggestivo: l’udire quel nome spinge Batman a ricollegarsi alla realtà umanizzando Superman, creando un collegamento emotivo tra i due.

NON C’È QUIETE: IL MITO È DOVUTO CADERE

Fin dall’Uomo d’Acciaio Znyder ha radicato la sua visione sul significato profondo dei simboli e dei miti. Con BvS raggiunge l’apice sublimando con coerenza le dinamiche della società e i grovigli emotivi degli uomini. Certifica questa inclinazione raffigurando coerentemente la teatralità degli eventi: la lama nella pallottola sospesa, il mantello di Superman immagine della tragedia e letto di serenità.
Un funerale ha aperto il film e un funerale lo chiude: il primo era carico del peso, della rabbia e del senso di impotenza che hanno accompagnato Bruce Wayne fin ad oggi, l’omaggio finale è denso di speranza ma per niente consolatorio.
Snyder non si nasconde, mostra la brutalità, gli egoismi e le contraddizioni degli uomini.
Il mito è dovuto cadere, si è sacrificato affinché quella stessa umanità che lo aveva rinnegato potesse riscattarsi.

Conclusioni

Certo, un film per quanto inserito in universo ampio non può essere analizzato in riferimento ai collegamenti o alle versioni estese perché la visione in sala è quella che più di ogni cosa dovrebbe arrivare allo spettatore.
Sapevamo però dal titolo che il film avrebbe accennato alla presenza dei metaumani: per quanto didascalico il modo con cui Flash, Aquaman e Cyborg sono stati introdotti è risultato il più opportuno ai fini della narrazione.
BvS ha posto quindi le basi per l’UCD ma non è stato soltanto un trampolino per la Justice League.

Al di là dei difetti di montaggio Batman v Superman è un ritratto maestoso e controverso dell’umanità, avvolta in uno scenario tenebroso, abbandonato, dove l’essere in bilico, il crollo è la norma, e il tempo non concede pause in un vortice di assedio e senso di impotenza.

Batman v Superman

( Dal 15 luglio Batman v Superman: Dawn of Justice sarà disponibile in Blu-Ray e DVD.

Precisiamo che l’ultimate edition con ben 30 minuti di scene inedite sarà disponibile nella versione 4K Ultra HD e BLU-RAY 3D.
La versione BLU-RAY 3D contiene il blu-ray 3D con la versione cinematografica + il blu-ray normale con la Ultimate Edition )

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Redattore

- Il cinema per me è come un goal alla Del Piero, qualcosa che ti entra dentro all'improvviso e che ti coinvolge totalmente. È una passione divorante, un amore che non conosce fine, sempre da esplorare. Lo respiro tutto o quasi: dai film commerciali a quelli definiti banalmente autoriali, impegnati, indipendenti. Mi distinguo per una marcata inclinazione al dramma, colpa del Bruce Wayne in me da sempre. Qualche gargamella italiano un tempo disse che di cultura non si mangia, la mia missione è smentire questi sciacalli, nel frattempo mi cibo attraverso il cinema, zucchero dolce e amaro dell'esistenza -