Home Rubriche Horror Non ci siamo Giourdano : “Rogue River” – (2012)

Non ci siamo Giourdano : “Rogue River” – (2012)

Se ce l’avessero avuto in mano i francesi questo film, qualcosa di superiore al 6.5 sarebbe venuto fuori di sicuro. Sfiga vuole però che sia finito invece nelle mani di un americano qualunque, un certo Jourdan McClure che forse ha avuto anche la sfortuna della u nel nome ( nel bel paese sarebbe Giourdano, suona bene ) ma al quale possiamo ancora dare fiducia essendo il suo “Rogue River” un’opera prima.
Un’opera prima che non aveva alla fin fine una brutta trama e delle sotto-storie torbide per essere un buon horror, ma i buoni ingredienti che c’erano non sono stati usati evidentemente nella maniera giusta, con il risultato che sopra il 5 come voto questo film non ci può proprio arrivare. Ci sarebbe potuto arrivare, ma non ce la possiamo fare.
E dire che dopo i primi cinque minuti mi sfregavo già le mani pensando “tosta questa pellicola”: una ragazza in lacrime e disperata, Mara, si ritrova sulla riva di un fiumiciattolo non meglio identificato vestita da sposa, sanguinante e con una pistola in mano.
Stacco dell’inquadratura, uno sparo………
Miglior inizio non ci poteva essere perchè i seguenti secondi tutti li passeranno a chiedersi “ ma come diavolo c’è arrivata li in quel modo?”
Ecco, “Rogue River” sostanzialmente il meglio di sè lo da in questo, perchè subito dopo questa scena, quando torniamo al principio , nel giro di poco ci sa già tutto di quasi completamente scontato.
La ragazza era andata a spargere là le ceneri di suo padre, e rimasta senza auto, portata via da chi a noi non è dato sapere, accetta l’ospitalità di una coppia formata da Jon e la moglie Lea. E secondo voi questi con la testa ci stanno se di horror stiamo parlando ? Ma quando mai. Solo che da qui, all’inferno (e con inferno stiamo esagerando) in cui la ragazza viene precipitata non passa molto tempo.

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Una famiglia felice, almeno sembra

Ovviamente si capisce subito che i due non hanno tutte lo rotelle apposto, sia per quello che fanno, che per quello che si scoprirà che sono.
Ma con l’andare avanti il film non riesce ad appassionarci, non c’è per nulla la giusta tensione che servirebbe ad una storia come questa, che di cartucce da sparare eppure ne aveva, e l’empatia che abbiamo con la protagonista è simile a quella che si ha quando la nostra sveglia suona alle 6.00 di mattina di una gelida giornata d’inverno per ricordarci di andare al lavoro e fuori piove.
Gli sviluppi che vengono introdotti verso il finale, sia nella trama che nei personaggi, sembrano più che il giusto epilogo di una storia angosciante, un semplice riempitivo per arrivare con qualche colpo di scena a fine film risollevando un po’ il morale dello spettatore e il tasso di gradimento della pellicola.

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Ed anche questa volta ci sta un bel peccato perchè queste scelte nel finale se lavorate con più cura potevano rendere molto interessante lo sviluppo della storia, che poteva prendere pieghe alquanto malsane e torbide, ma che invece rimane troppo piatta, cosa che un film horror non deve e non può mai essere.
Non me ne voglia il buon “Giourdano” se non me la sento proprio di salvare questa sua opera prima, ma spero vivamente che con i prossimi lavori (magari già su un sequel di questo film? ) possa cercare di rendere il pubblico più coinvolto nella storia e aumentare così il tasso di interesse per le sue opere. Ma per ora, non ci siamo.

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Capo Redattore e Co-fondatore

Grande amante del cinema, e questo è scontato dirlo se sono qua :­) Appassionato da sempre del genere horror, di nicchia e non, e di film di vario genere con poca distribuzione, che molto spesso al contrario dei grandi blockbuster meriterebbero molto più spazio e considerazione; tutto ciò che proviene dalle multisale, nelle mie recensioni scordatevelo pure. Ma se amate quelle pellicole, italiane e non, che ogni anno riempono i festival di Berlino, Cannes, Venezia, Toronto, e dei festival minori, allora siete capitati nel posto giusto.

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