Home Rubriche Outsider Niko e i giovani d’oggi: Oh Boy – Un caffè a Berlino...

Niko e i giovani d’oggi: Oh Boy – Un caffè a Berlino (2012)

Riuscire a condensare in 83 minuti di pellicola una giornata intera del protagonista.
Mostrandoci i suoi stati d’animo, i suoi pensieri, le vicende che gli capitano.
Conoscere la sua storia e quella delle persone che lo accompagnano durante la breve durata del film.
Questo è “Oh  boy – un caffè a Berlino” , esordio alla regia del più che promettente Jan Ole Gerster.

Nel lungometraggio seguiamo la giornata di Niko Fisher.
Adolescente che da un paio d’anni ha lasciato l’università per scarso interesse, e che si mantiene con un fisso che il padre gli concede per il suo mantenimento.

Giornata piuttosto movimentata visto che senza fare un gran che, se non lasciarsi coinvolgere dai fatti e dalle circostanze, al ragazzo ne capitano proprio di tutti i colori.
Dalla fine della relazione con la sua fidanzata, al bancomat bloccato dal padre che nel frattempo è venuto a sapere che il ragazzo non ha terminato i suoi studi ed ha deciso quindi di “darci un taglio”.
Alla patente non riottenuta dopo un fallimentare “test dell’idiota” con uno psicologo alquanto irritante.
Per terminare infine con l’incontro con una vecchia compagna di scuola molto rancorosa.

01
L’ “oh boy” del film

Una giornata che all’inizio del film Niko prevedeva “piena di impegni” nell’ultimo dialogo con la sua ormai ex fidanzata e che così effettivamente si è rivelata.
Mostrandoci il profilo di un ragazzo che ancora non sa quello che vuole fare della sua vita e del suo futuro.
Ed è proprio il suo spaesamento che il regista Gerster ci mostra in questo suo film girato in bianco e nero ed ambientato a Berlino.
Berlino si, la città delle tante opportunità ma anche dell’alto tasso di disoccupati.

Ottima è l’interpretazione dell’attore Tom Schilling che molto bene si presta a dare il volto ad un ragazzo allo stesso tempo affascinante e malinconico.
Un ragazzo solo, alla ricerca di un rapporto e di un futuro più solido e concreto, duraturo.
Rapporto che non è proprio riuscito a trovare, nè con la sua fidanzata, nè col padre, descritto più come un bancomat che dispensa soldi a richiesta che come un genitore su cui fare affidamento e dal cui trarre affetto e forza.

02
Katharina Schüttler è Elli

L’elemento forte del film sta nella scelta di Gerster di rendere Niko sia protagonista che spettatore del film stesso.
Il ragazzo è sempre al centro di tutto quello che gli accade durante la giornata ma è anche spettatore.
Rimane sempre in uno stato di osservazione, di apatia, di “non intervento”.

Sintomo di un’ alienazione che il regista crede sia propria dei giovani d’oggi.
Niko è solo l’esempio scelto per la pellicola in questione.
Una generazione di giovani che non sa quello che vuole dalla vita.
Non sa con chi questa vita va vissuta, e non ha progetti per il futuro.
I dialoghi sono molto ben strutturati sull’ironia e sul surreale.
Ognuno dei personaggi ha una storia da raccontare, ha un passato fatto di problemi e dolori dati e ricevuti.
E Niko funge da spugna per queste persone che incontra.
Non avendo nulla da fare si ferma ad ascoltare le loro storie.
Magari nella speranza di poter imparare una qualcosa dalle loro esperienze.

04
Una delle storie di Niko

Il tono della pellicola è malinconico.
Ci fa riflettere.
Ma non cade troppo nell’emotività in quanto ogni volta che il film potrebbe prendere quella piega tutto si sposta.
Va su un’altra situazione, su un altro personaggio, su un’altra storia, in un continuo scorrere.
Senza mai trovare un punto d’arrivo.

Niko è in continuo movimento ma né noi né lui sappiamo verso dove voglia andare.
Ed anche l’unica cosa che vorrebbe veramente di concreto, in una giornata intera, non gli riesce.
Trovare in almeno uno dei bar che passa in rassegna, un maledetto caffè.
Buona la prima insomma per il regista Jan Ole Gerster nel raccontarci una storia che non ci lascia indifferenti e ci riporta alla mente molti prodotti della Novelle Vague.
Nelle riprese, nella musica, nel modo di pensare il film.

La pellicola ha ricevuto 6 German Academy Awards ed il regista Gerster ha ottenuto agli European Film Awards 2013 il premio come “miglior rivelazione”.

PROMOSSO, DA VEDERE.