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NEL BOSCO di Davide Viazzi

Due giovani ragazze alloggiano in un bed & breakfast in montagna. L’intenzione delle due è quella di visitare un paesino abbandonato in mezzo al bosco. La zona però sembra “maledetta”.

“Nel bosco” di Davide Viazzi è un cortometraggio horror di 18 minuti fortemente debitore del sotto-filone delle “streghe che infestano i boschi”. Tra gli ispiratori del giovane regista “The Blair witch project” sembrerebbe il primo indiziato, quello più palese. In via secondaria, soprattutto per il finale, si scorge anche una citazione al bellissimo “Across the river – Oltre il guado” del grande Lorenzo Bianchini. Viazzi gioca per sottrazione: nel suo cortometraggio violenza, azione e sangue sono banditi o quasi.

Cerca invece, con esito altalenante, di creare tra i boschi un’atmosfera magica ed inquietante, più che stordire lo spettatore con i topoi e gli stratagemmi classici degli horror boschivi. La scelta delle locations, le fresche frasche della provincia di Genova e del Parco Naturale del Gran Paradiso, è più che mai azzeccata. Con paesaggi così splendidi a portata di macchina da presa il compito diventa più facile per un regista indipendente. In particolare le cascate e il villaggio abbandonato sono veri e propri luoghi cinematografici, di grandissimo fascino.

Se l’atmosfera giusta per un film del genere bene o male c’è, il regista purtroppo non rinuncia ad alcune banalità tipiche del sotto-filone: l’inseguimento di una delle vittime tra i boschi e l’entità (o strega?) incappucciata che ogni tanto fa capolino tra un albero e l’altro. Pur nel solco del “già visto” e dell’amatoriale duro e puro, “Nel bosco” di Davide Viazzi risulta un prodotto dignitoso e vagamente ansiogeno.

Voto: 6+.