Home Serie tv Mulder, Moody, ed ora Hodiak: Aquarius – (1a stagione)

Mulder, Moody, ed ora Hodiak: Aquarius – (1a stagione)

Saper interpretare due personaggi che rimangono nell’immaginario collettivo per molti anni non è facile, specie se uno è il completo opposto dell’altro. Se poi si riesce ad interpretare bene anche il mix di questi due opposti, e a far breccia nel cuore degli spettatori, beh, allora il lavoro è più che ottimo. C’è riuscito pienamente David Duchovny, che dopo essere rimasto nella mente di ogni fan come l’agente Mulder in “X-Files” e dello scrittore Hank Moody in “Californication” ha saputo reinventarsi nei panni del detective Sam Hodiak nel suo ultimo prodotto seriale, ovvero “ Aquarius ”, ideata da John McNamara.
Ispirata a fatti realmente accaduti, “ Aquarius ” ci porta nel pieno della “Summer of love”, ano 1967, dove tra i tanti casi che il sergente Hodiak sta seguendo, ci sono anche quelli che riguardano uno dei personaggi più chiacchierati d’America purtroppo in quegli anni : Charles Manson e la sua “Family”.
McNamara non sbaglia un colpo nella prima stagione di una serie che ci riporta in tutto e per tutto in quegli anni, in quell’atmosfera, in quell’ambiente socio politico specialmente, includendo tutti i temi più caldi di quel periodo all’interno dei tredici episodi della prima stagione: il razzismo ed i Black Panters, i giochi di potere dell’era Nixon, la guerra in Vietnam, i figli dei fiori, ed il tema tabù dell’omosessualità, senza dimenticare i classici casi di cronaca legati più o meno a questi temi.

Molto più giocata sui personaggi e sulle loro storie e le relazioni che intercorrono fra di essi che sull’azione vera e propria, 2aquarius” scorre in maniera incredibilmente fluida dal primo all’ultimo episodio puntando il focus maggiore sulle due figure principali della storia: il sergente Hodiak appunto, ed il “santone” Charles Manson, ben interpretato da Gethin Anthony. Attorno a loro ruoteranno tutta una serie di personaggi secondari che però hanno tutti un loro posto ed una loro storia da raccontare all’interno dei vari episodi, come la spalla di Odiak, il giovane ma già esperto Brian Shafe (Grey Damon), la novellina con molta voglia di emergere Charmain Tully (Claire Holt) ed altri come Emma Karn (Emma Dumont) e suo padre Ken (Brían F. O’Byrne).  Ritmo sempre dinamico anche nelle parti parlate, personaggi ben contestualizzati ed approfonditi, Hodiak su tutti (l’ironia e la forza al tempo stesso di Duchovny sono incredibili).
Una serie di sottotrame interessanti si dipanano nei vari episodi ma sempre rimanendo ben collegate fra loro grazie ai vari temi che abbiamo indicato poc’ anzi. I dualismi tra i vari personaggi in ” Aquarius ” sono essere molteplici, si può creare empatia con molti di loro, e quello che viene fuori è la fragilissima linea di confine tra legalità ed illegalità che in quegli anni era presente nelle trame socio-politiche dello Zio Sam, quella voglia di cambiamento, di rivolta, contrapposta al tentativo di insabbiare ciò che poteva essere scomodo, di cercare sempre un espediente per salvare faccia e carriera, che non risparmiava quasi nessuno, se non chi veramente era intenzionato a portare avanti i suoi giusti e sani principi, molto difficile all’epoca.

Le musiche dell’epoca durante i vari episodi sono la ciliegina sulla torta in cui l’unico neo forse potrebbe essere il tono non proprio spinto con cui si è voluti descrivere il personaggio di Manson, che a volte appare così fragile e vulnerabile, un po’ distante dall’idea di sadico assassino e pericoloso psicopatico che molti documentari o pellicole precedenti sulla figura hanno mostrato. Il tutto può essere giustificato con la scelta coerente dell’ideatore McNamara di mostrare durante la storia però i vari scheletri nell’armadio e fragilità di quasi tutti i personaggi principali, segno della forte instabilità che governava il paese a stelle e strisce in quegli anni. Come ogni serie che si rispetti, anche in ” Aquarius ” il finale ci riserverà qualche colpo di scena ( meno rispetto agli altri episodi in quanto la storia è più giocata sui personaggi che sugli eventi ) ed anche per questo motivo, l’attesa per la nuova stagione è alta.
Restate sintonizzati per la futura recensione.