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Menare la mani sin dalla più tenera età: Hanna

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E’ appena sbarcata su Amazon Prime Video Hanna, trasposizione a serie dell’omonimo film di Wright con Eric Bana e Cate Blanchett.

Per chi non avesse visto il film, trattasi di una adolescente cresciuta a pane e sopravvivenza dal padre nella foresta, venendo su come la migliore delle macchine da guerra. Padre certo non da meno, nel fisique du role di Joel Kinnaman.

Non è la trama in sè a elevare la serie Hanna, quanto l’ esecuzione: se avete visto il film sapete bene che l’idillio nella foresta non è fatto per durare, o che la ragazza dovrà prima o poi abbracciare la sua vera natura, ma è il modo in cui abbraccerà questo percorso a intrattenere e spingere al binge-watching estremo.

La serie sa mischiare infatti con sapienza lungo gli 8 episodi (e un plauso a questo format stringato, senza lungaggini inutili) la parte spy story con il coming of age, certo particolare, di una adolescente che mai da adolescente ha potuto comportarsi.

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Entrambe le sfere sono opportunamente amalgamate e funzionano perfettamente; Hanna sa essere realistica e credibile sia quando la protagonista vive le sue prime volte in amore, nell’amicizia, sia quando si tratta di mostrare una ragazzina capace di togliere la vita con efficenza e sangue freddo.

Delicata e letale allo stesso tempo, impossibile non pensare a una giovane Nikita.

A concorrere verso l’ottimo risultato, una cerchia di comprimari degni della speciale protagonista. Kinnaman è assolutamente in parte e capace di trasmettere nel fisico nelle espressioni il padre di Hanna Erik, un uomo implacabile, letale quando lei ma sofferente. Altrettante sfaccettature ha l’agente della CIA Marissa, villain davvero non banale; interessante anche il personaggio di Sophie, ragazza normale ma non per questo meno problematica.

In definitiva, la serie è promossa a pieni voti, facendo felici gli appassionati di azione e spy stories con una piacevole variante sul tema.

Neanche dirlo, le basi per una seconda serie ci sono tutte.

 

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Direttore e Fondatore

Il lavoro e la vecchiaia incombono, ma da quando ho memoria mi spacco di film di fantascienza, dove viaggio di testa fino a perdermi, e salto in piedi sul divano per dei tizi che si menano o sparano alla gente come fossero birilli. Addolorato dalla piaga del PG­13, non ho più i nervi per gli horror: quelli li lascio al collega, io sono il vostro uomo per scifi, azione e film di pistolotti metacinema/mental/cose di finali tripli.