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I Medici 2: Lorenzo de’ Medici supera il nonno Cosimo

Torna sulla Rai la storia dei de’ Medici, guidati questa volta da Lorenzo il Magnifico, che supera a pieni voti le delusioni lasciate dalla prima stagione de I Medici. Una serie che funziona in ogni sua parte, dai costumi alla sceneggiatura fino alle prove attoriale. Il risultato finale è un racconto che ci ha conquistato fino alla fine.

Il 16 novembre sono andati in onda i due episodi che hanno concluso la seconda stagione de I Medici. La famiglia di banchieri, amante dell’arte e della cultura, al centro di complotti e tradimenti, che ha dato a Firenze quel quid che la rende ancora oggi incredibilmente bella e, soprattutto acculturata. La prima stagione raccontava la vita di Cosimo de’ Medici e si è conclusa con Lucrezia Tornabuoni che tiene in braccio il nipote di Cosimo, predicendone un futuro di grandezza.

Questa seconda stagione racconta proprio la giovinezza di quel bambino, diventato Lorenzo de’ Medici o, come lo conosciamo, il Magnifico. Le vicende della serie riguardano in particolar modo lo storico astio tra la famiglia Medici e Pazzi, guidata da Jacopo Pazzi. Rivalità che si porterà avanti per tutta la serie arrivando al 26 aprile 1478, giornata in cui si consumò la famosa Congiura dei Pazzi.

Vi sono degli elementi che ritornano, primo fra tutti l‘opening theme di Skin. La sua voce traccia un filo conduttore con la precedente storia, ma l’arrangiamento leggermente modificato, offre la possibilità di coglierne anche la sfumatura di storia diversa.

Costumi, fotografia e scenografia hanno collaborato per creare una location molto fedele, che coglie il clima dell’epoca. Un clima di tensione, di cambiamenti e di arte, incarnati dalla figura di Lorenzo, uomo all’avanguardia per i tempi. Un “capo” che, per citare i suoi compaesani, ha portato l’arte, la bellezza, la poesia nella sua città. Forte è il contrasto tra le battaglie, le parole d’odio e la delicatezza di Sandro Botticelli (interpretato da Sebastian De Souza) alla ricerca di un soggetto prima, e alla contemplazione della musa dopo. Un personaggio eternamente innamorato della sua Simonetta, capace di farla  rivivere nella famosa Primavera.

“La chiamerò Primavera, perchè dopo la morte, torna la vita. Si rinasce”

Il commovente richiamo a Botticelli incarna quello che I Medici 2 è: il trionfo dell’arte sulla morte, poichè essa da la vita. L’arte e la cultura, beni che Lorenzo stesso possiede, sono buoni e ciò che è buono alla fine, spezza ogni malignità. Questo è quello che Contessina ha cercato di spiegare a Lorenzo per tutta la vita.  I personaggi hanno forti sviluppi caratteriali e sono ben delineati, nei loro tormenti e nelle loro passioni.

Una storia ricca di personaggi ben sviluppati ai quali ci affezioniamo. Conosciamo tutti l’esito della Congiura dei Pazzi e nonostante ciò abbiamo sperato che alla fine le cose cambiassero, che le famiglie si ricongiungessero, inutilmente. Questa speranza tuttavia, è la più grande conferma che la storia che si sta guardando è ben realizzata. Si entra talmente tanto nel racconto, si simpatizza, che si dimentica la storia originale e si spera in un altro finale. Ogni episodio è un viaggio tra intrecci appassionanti, sentimenti, scoperte, congiure e lacrime (diversi sono i flashback sull’infanzia di Lorenzo con Francesco e sui momenti trascorsi con nonna Contessina)

Lorenzo, Giuliano e Sandro Botticelli

L’ottima scelta del cast ha senza dubbio contribuito a rafforzare la seconda stagione. Il protagonista, Lorenzo de’ Medici, è interpretato da Daniel Sharman, che ha saputo rendere le diverse sfumature di Lorenzo e la sua crescita dal pilota al finale di stagione. Lorenzo che appare un personaggio non convincente, prende atto delle proprie responsabilità e dimostra di essere un buon capo, protettivo e risoluto, con i suoi difetti. Egli è un uomo peculiare e all’avanguardia per i tempi, amante dell’arte e della bellezza.

Lorenzo de’ Medici non poteva che essere affiancato da due cattivi di tutto rispetto. Il primo interpretato da Sean Bean (compianto Ned Stark ne Il trono di spade). L’attore presa il volto a Jacopo Pazzi, un uomo che è stato forgiato da un passato di sofferenze,che l’hanno reso un cattivo impossibile da amare. Quel cattivo che spesso ti porta a dire ” spero tanto che muoia male”. Se riesci a dirlo, probabilmente l’interpretazione è servita al suo scopo. Sean Bean è un bravo attore, bravo nei ruoli da “buono” e bravissimo in quelli da “cattivo”: sguardo malvagio ed intenso.

Accanto a Bean, altro gran cattivo della serie, è stato Matteo Martari, (Francesco Pazzi) che bene ha saputo reggere il confronto con lo zio di finzione. I due hanno lavorato bene assieme, soprattutto Martari. Egli ha saputo ben gestire le due nature in contrasto che vivono nell’animo di Francesco. La voglia di vivere sereno, lontano dall’odio che Jacopo nutre contro il mondo, e il suo irrefrenabile desiderio di credergli e, alla fine, di seguirlo nelle sue pazzie. Francesco ha sofferto la scomparsa dei suoi genitori e ha trovato un amico in Lorenzo, si sposa, si innamora e sembra finalmente trovare dentro di se il perdono e la pace. Ogni suo tentativo di vivere nella luce, viene oscurato dal desiderio di potere e di vendetta dello zio Jacopo che alla fine, avrà la meglio su di lui.

Questo rende molto difficile odiare completamente Francesco Pazzi. Probabilmente c’è rabbia. Tanta rabbia per quello che poteva essere e non è stato, per essersi lasciato soggiogare, per aver scelto la via facile.

Altra scelta molto giusta è Bradley James, il bel Giuliano de’ Medici. Molti lo ricorderanno come Re Artù nella serie Merlin. Giuliano è all’apparenza diverso da Lorenzo. Libertino, dedito al bere e ai divertimenti. L’incontro con Simonetta Vespucci, la Venere di Botticelli, fa emergere un ulteriore lato di lui: la dolcezza, il desiderio di amare ed essere amato. Giuliano è spesso più abile di Lorenzo nel cogliere l’animo delle persone e in battaglia. Dentro è molto buono e fragile, reso tale dalla paura di rimanere solo all’ombra di suo fratello Lorenzo. Interpretare un personaggio del genere, a tratti leggero, a tratti così intenso, è stata un’ottima prova attoriale per James, il quale si è rivelato, assieme ai suoi compagni, un’ottima scoperta/ conferma.

Lorenzo (Daniel Sharman) e sua moglie Clarice Orsini (Synnøve Karlsen). Come sarà il loro rapporto?

Si, è un cast assolutamente ben scelto. Un gruppo di lavoro internazionale nel quale i nostri attori italiani, non hanno sfigurato. Non solo Martari, ma anche altri volti come Filippo Nigro (Luca Soderini) e Aurora Ruffino (Bianca de’ Medici) hanno fatto la loro buona figura. Nota dolente forse è stata la scelta di Raoul Bova come un Papa Sisto IV dall’espressione perennemente sofferente o anche assente.

Insomma, ora che con questa seconda stagione, I Medici si è dimostrata essere una serie ben confezionata in ogni sua parte, una piccola perla della quale essere fieri. Non resta che aspettare con trepidazione la terza stagione, ora in produzione.

Recensione a cura di Lagertha