Home Rubriche Horror L’ultima cena a Los Angeles: The invitation (2015)

L’ultima cena a Los Angeles: The invitation (2015)

Recensione a cura di Sara Angelica Bruno.

The Invitation è un piccolo gioiello horror che sa trasmettere benissimo una delle più grandi paure del nostro inconscio.
Ovvero la spaventosa idea che coloro che ci stanno intorno siano cambiati in qualcosa che non sappiamo più definire e che per di più ci spaventa a morte.
Anche se horror non è la parola giusta per definire il film di Karyn Kusama.

Da questo genere ci si aspetta l’intromissione di elementi mostruosi, presenze demoniache e via dicendo. Ma se per horror si volesse indicare un film che descriva una situazione all’apparenza normale ma destinata e rivelarsi devastante e pericolosamente mortale The Invitation ne sarebbe l’esempio migliore.

Will (un ottimo Logan Marshall-Green) e la sua compagna Kira sono invitati a cena a casa della ex moglie di lui, Eden (Tammy Blanchard), la quale ha ora un nuovo compagno, David (Michiel Huisman, volto noto in Game of Thrones). Will un tempo viveva con Eden in quella stessa casa, prima della morte accidentale del loro bambino. Per Will quindi rimettere piede in quella villa è sin dall’inizio causa di malessere fisico quanto di disagio psicologico. Eden pare non dare peso alla cosa, anzi, la sua gioiosa indifferenza dinanzi a tali macroscopici particolari rende Will spaesato e sospettoso da subito. Alla cena parteciperanno altri loro comuni amici, poco frequentati negli ultimi due anni, proprio a causa della tragedia avvenuta al loro figlio ed alla loro conseguente separazione.

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Ve lo dico per l’ultima volta: NON E’ TOM HARDY

A loro si uniscono una giovane donna, Sadie, ed un uomo, Pruitt (John Carroll Lynch, visto in  Zodiac ed  American Horror Story Freakshow), sconosciuti a tutti tranne che a Eden ed a David.
La ragazza ha uno strano comportamento, troppo euforico e disinibito per essere normale, mentre l’uomo, dall’apparenza calmo e posato, farà rivelazioni di sé notevolmente inquietanti durante una sorta di gioco di società dai risvolti poco piacevoli.

Will nota che la ex moglie fa uso di pesanti psicofarmaci, ma questa è solo la punta dell’iceberg. Nulla gli sembra normale, soprattutto dal momento che i padroni di casa tendono a chiudere tutti all’interno dell’edificio; poi salterà fuori anche il discorso di una misteriosa setta a cui Eden e David hanno aderito durante una vacanza in Messico. Anche gli altri ospiti della cena notano anomalie assolutamente stridenti ma cercano di convincere Will che non sia il caso di prendersela, dicendogli di rilassarsi e di cercare di godersi la serata. David, incalzato dalle domande dei presenti, mostra loro un video di un misterioso dottor Joseph, capo carismatico della setta.

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La cena prima…..

Egli disquisisce sul dolore umano e sul come rifiutarlo, mostrando nel video una donna, membro della setta, sul punto di morte. Si rende evidente che Sadie e Pruitt fanno parte della suddetta setta.
L’atmosfera si fa sempre più pesante; Will vede in privato un altro video del capo della setta che gli fa intendere che dovrà svolgersi un azione comune dei membri della setta stessa. Al momento del brindisi, Will ordinerà a tutti di non bere, temendo per la loro vita.

A questo punto la situazione precipita. David, Sadie e Pruitt iniziano a giustiziare letteralmente i presenti. Evidentemente era questo il piano iniziale. Non c’è tempo per rendersi conto che Will aveva ragione in tutto: gli eventi precipitano talmente in fretta da lasciare lo spettatore senza fiato. Questo è uno dei pregi di The Invitation: la regia, sin qui perfettamente misurata nel lasciarci intendere che qualcosa proprio non va ma con il dubbio che i timori di Will possano derivare dalla sua fragilità, passa in un lampo a tutt’altra marcia, precipitando i protagonisti e lo spettatore in un incubo claustrofobico in cui la vita è appesa ad un sottilissimo filo di speranza.

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La cena dopo…..

Un altro momento notevole è dato dalle ultime immagini del film.
Will e Kira, sopravvissuti alla carneficina insieme ad uno dei loro amici, osservano dal giardino della villa la collina intorno a loro e si accorgono di essere circondati da  un inquietante scenario.
Un ottimo thriller-horror, che inquieta con calma strisciante ma che colpisce fulmineamente, insinuando nella mente dello spettatore la paura che coloro che riteniamo normali ed affidabili, persino nella cerchia più ristretta delle proprie conoscenze, possano celare scenari segreti di follia davvero inquietanti.