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E’ l’ora di scendere in campo: 1993 – La recensione

Con 1992 avevamo lasciato la Prima Repubblica con lo scandalo di Tangentopoli che di lì a breve avrebbe stravolto la situazione socio-politica del nostro paese.

 

Ed in pieno svolgimento erano anche le storie dei nostri protagonisti, Leonardo Notte (Stefano Accorsi), Bibi Mainaghi (Tea Falco), Luca Pastore (Domenico Diele), la showgirl Veronica Castello (Miriam Leone) e Pietro Bosco (Guido Caprino).
In 1993 l’inchiesta Mani Pulite, condotta dal magistrato Antonio Di Pietro (Antonio Gerardi) e dal suo pool non si ferma. Ha ormai investito in pieno la politica, il mondo della sanità, in quella che per Pastore è diventata ormai una vendetta personale, ed ognuno dei nostri personaggi principali di 1993 deve fare i conti con tutto ciò.
La serie tv evento ideata da Stefano Accorsi e diretta da Giuseppe Gagliardi mantiene le ottime premesse di 1992 e tiene sempre alto il ritmo e allo stesso tempo l’attenzione dello spettatore.


Le storie dei vari protagonisti seguono per alcuni momenti binari paralleli e poi si incrociano, più o meno a lungo per lo svolgimento di alcune vicende.
I colpi di scena non mancano, e sebbene il minutaggio e la presenza scenica di qualche personaggio viene un po’ a mancare, dall’altra parte abbiamo altri che invece prendono decisamente la scena.
Su tutti tre figure in particolare. La più azzeccata forse si rivela essere quella di Pietro Bosco, interpretato da un bravissimo Guido Caprino. Il suo personaggio in pieno stile Lega Nord, infiamma gli animi di ogni spettatore ad ogni suo sguardo, ad ogni sua parola, ad ogni suo gesto (ce ne sono più di uno).

Forca! Forca! Forca!

Altro protagonista indiscusso Leonardo Notte, che in piena campagna elettorale per quelle che sono le elezioni che avverranno nel 1994 si schiererà al fianco di una personalità emergente in quegli anni, non molto decisa a prendere in mano il futuro politico del Paese.
Ma che prima o poi si deciderà a scendere in campo.
Accorsi è perfetto per il ruolo di Notte.
Un uomo di ghiaccio, grande calcolatore, deciso, pronto a tutto, e con quel briciolo di sensibilità molto nascosta che sa venire fuori in pochi ma decisivi momenti.

Fallo scendere in campo Leonardo!

E poi c’è lei.
La showgirl delle showgirls.
In anni in cui impazzavano i varietà sia in Rai sia in Mediaset, la figura della showgirl, disposta a molto, se non a tutto pur di arrivare ad essere la prima ballerina o la figura femminile chiave del programma, emerge lei.

La ragazza tutto d’un pezzo che non ha regole, se non quelle che le permettono di arrivare dove vuole, pur di avere visibilità. Veronica Castello, interpretata da Miriam Leone.
Altro personaggio azzeccatissimo in questa serie.
Tanto forte fuori nello sfoderare al bisogno la sua bellezza e le sue doti di ammaliatrice, quanto desiderosa di affetto e di una vita normale dentro.

Puoi fare quello che vuoi tu!

Il suo personaggio si incrocia molto con quello della sorella Giulia, interpretata da una bravissima Elena Radonicich, il cui modo di essere e di fare si mescola ad un certo punto con quello della sorella in quello che sarà un risvolto interessante per i destini di entrambi i personaggi.

La sorella che non t’aspetti

Sempre costante l’ottima prova di Domenico Diele nel personaggio di Luca Pastore.
Diviso sempre da quella sua voglia di vendetta ed il sogno di vivere una vita per quanto possibile normale e spensierata. Dubbio che alimenterà in lui una sorprendente Eva (
Camilla Semino Favro), che con il cagacazzo (simpatico nomignolo che gli affida Di Pietro) condivide qualcosa di molto importante.
Non sarà Eva l’unica donna che girerà intorno a Pastore in 1993.

Luca Pastore ed Antonio di Pietro

Il suo destino lavorativo ruoterà spesso ed ancora intorno a quello di Bibi Mainaghi.
Il personaggio di Tea Falco è quello che forse lascerà meno il segno in queste otto puntate ma non mancherà certo di riservarci delle grosse e decisive sorprese, insieme a quello di suo fratello Zeno (Eros Galbiati).

Per il resto, le tematiche della serie sono ottimamente ben collegate allo spirito di quegli anni ed alla vicenda socio-politica che stava mettendo le basi per la fine della prima Repubblica.
Scandali, segreti, tradimenti, voltafaccia, opportunismo, arrivismo, scorciatoie varie, sensi di colpa zero e chi più ne ha più ne metta.


Ogni personaggio, anche quelli che dovrebbero far parte della schiera dei buoni ha il suo lato oscuro o i suoi scheletri nell’armadio.
E la redenzione non è per tutti, anzi.
Il finale di stagione ha una grande impennata sul filo di lana che lascia molte più situazioni irrisolte di quanto ci saremmo potuti immaginare.
Fanno da sfondo a tutto le ottime musiche pop che ci fanno ripiombare in quegli anni.
Un’ottima serie tv italiana che dopo un ottimo inizio si è ben comportata anche nel seguito.
Due ottime annate.

Non ci resta che vedere se anche il 1994 sarà l’attesa ciliegina sulla torta.