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La notte dei demoni- Recensione dell’horror di Kevin Tinney

La notte dei demoni

La notte dei demoni è uno di quei film destinati, sin dall’uscita, a divenire un cult adolescenziale.

Kevin S. Tinney, regista de La notte dei demoni, è conosciuto nel mondo dell’orrore per aver diretto il cult demoniaco Spiritika del 1986. Prima di Bad Pinocchio e del mediocre Spiritika 2, Spiritika è stato forse l’apice del regista underground. La notte dei demoni, uscito due anni dopo, fu probabilmente l’ultimo film conosciuto dal regista ad essere considerato un classico dell’horror giovanile.

La notte dei demoni
Una scena ne La notte dei demoni.

Judy (Cathy Podewell) è una giovane ragazza intenta ad uscire col ragazzo per cui ha una cotta. Con Jay è il primo appuntamento e la ragazza, bionda e carina, è in forte ansia. Il loro intento è quello di andare al ballo scolastico per la festa di Halloween di quella sera. Ciò non sarà invece, perché i due ragazzi seguiranno un cambio di programma.

Jay (Lance Fenton), infatti, è stato invitato ad un’altra festa, ben diversa da quella organizzata dalla scuola. Essa è organizzata da Angela (Amelia Kinkade), una loro compagna di scuola dark che chiamano tutti ”strega” e si svolgerà alla Hull House, una casa apparentemente infestata. I giovani, desiderosi di scherzare, non sanno infatti che andranno in contro a qualcosa di davvero terrificante.

La notte dei demoni

La notte dei demoni è un film pressapoco semplice, con un budget di 1 milione di dollari e attori semisconosciuti. Nonostante ciò, esso incassò ben tre milioni di dollari alla sua uscita. Anche se in Italia arrivò soltanto una decina di anni più tardi, sia nel nostro paese che all’estero il film di Tinney è diventato, come il suo predecessore Spiritika, un film di culto.

Ciò è eccezionale per il film, poiché pur essendo un ottimo teen movie, è un horror che non piace a chiunque.

Il film, infatti, ha avuto bisogno dei commenti positivi ricevuti col tempo, perché, pur risultando piacevole, inquietante e divertente, non da tutti è considerato degno di nota. La notte dei demoni è un’opera di stampo ottantiano e, quindi, il suo andamento è tipico degli anni in cui è nato.

La notte dei demoni
Angela ne La notte dei demoni.

Le scene dal sapore splatter sono notevoli e vanno a colmare le lacune laddove si trovano, ovvero negli effetti computerizzati dell’entità e nei dialoghi scarni tra i protagonisti.

L’atmosfera è il punto forte della pellicola, così cupa, marcia e notturna, un chiaro rimando al capolavoro La casa di Sam Raimi e ai Demoni nostrani di Lamberto Bava.

Gli anni ’80 sono stati probabilmente l’annata più proficua per il genere horror. L’horror ha sfondato completamente tra i ’70 e questi ultimi, degenerando fra top e flop. Essi possedevano un’aria differente, deteriorata e sofisticata allo stesso tempo, in grado di ammaliare lo spettatore e di spaventare con pochi balzi dalla sedia e più sangue.

La notte dei demoni di Kevin S. Tinney non è di certo un capolavoro, ma resterà un gioiellino imperdibile per ogni cultore del genere.