Home Rubriche Spazio Italia KOMPLEX, 28 di Mariano Equizzi

KOMPLEX, 28 di Mariano Equizzi

In un futuro prossimo, nel quale domina politicamente (e non solo) il Partito Unico, viene ucciso da un killer il candidato alle elezioni. Il Partito Unico che governa la città attraverso un’intelligenza artificiale (la “28” del titolo) dà mandato ad un noto medico-ipnotista di scoprire perché il killer abbia ucciso il noto politico…

Il regista siciliano Mariano Equizzi era noto nell’ambiente del cinema underground italiano per aver girato EVANGELISTI’S, RACHE. KOMPLEX, REPORT ON THE PROBABILITY 28 non può definirsi di certo un semplice cortometraggio. E’ innanzitutto un’opera di narrazione transmediale, cioè che usa vari media per far arrivare allo spettatore una serie di informazioni che contribuiscono a creare il significato  complessivo dell’opera stessa. Inoltre la tecnica con la quale è stato girato il “cortometraggio” è quella, alquanto inusuale almeno in Italia, della “realtà aumentata”. In particolare parliamo di “Urban Experience based on Augmented Reality”. Per capirci meglio, Equizzi ha girato alcune sequenze nel tessuto urbano di Torino e con l’aiuto della computer grafica le ha modificate trasformandole, per certi versi, in qualcosa di completamente diverso.

L’estrema l’originalità di KOMPLEX si misura proprio dalla particolarità delle immagini che scorrono davanti ai nostri occhi. A nobilitare l’operazione ci pensa anche l’ottimo serrato montaggio del regista. Nonché le musiche di Paolo Bigazzi Alderigi, più che mai azzeccate. Di notevole impatto anche la bellissima voce narrante dell’ipnotista protagonista, di Enrico Di Troia. La storia è forse la cosa meno originale di questa opera stravagante. Un noir in salsa complottistica ambientato in un futuro dominato da “mafie” e multinazionali che mirano al controllo mentale delle masse. Tutto già visto e sentito. Equizzi però rielabora in modo convincente i vari topoi del genere noir regalandoci una visione, nonostante la particolarità delle immagini, mai astrusa o noiosa. KOMPLEX è un’opera assolutamente stravagante e fuori dagli schemi. Avanguardia senza spocchia. Avanguardia che coinvolge alla grande lo spettatore, almeno nella versione lineare che ho visionato per questa recensione. Da non perdere!

Voto: 7.