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JAMovie incontra: Elena Lietti

Oggi lo staffi di JAMovie è lieto di avere ospite Elena Lietti, attrice italiana che recentemente abbiamo ammirato nell’ultima Serie Tv Il Miracolo, di Niccolò Ammaniti.

1) Domanda scontata forse ma non troppo: quando e come nasce la tua passione per il cinema? C’è stato un episodio in particolare, un attore/attrice, un film che ti hanno colpito?

Di film ne ho visti tanti tanti fin da quando ero piccola.
Non ce n’è uno in particolare che associo all’inizio di questa passione.
Mi sembra di aver sempre ragionato in termini di film nella mia vita.
E’ come se fin da piccolo iniziando a vedere i film poi inizi a leggere tutto in quella chiave.

2) Prima di debuttare al cinema hai avuto molte esperienze nel mondo del teatro, dove hai anche un’importante partnership con l’attore Filippo Timi.
L’insegnamento più grande che ti ha dato e la cosa che del teatro ami di più.

Si, con Filippo lavoro da tanti anni ormai, abbiamo fatto insieme tre spettacoli e faremo il quarto il prossimo Ottobre.
La mia famiglia di appartenenza è stata la sua, e il Franco Parenti di Milano.
L’insegnamento più grande è stato che la realtà è sempre la tua migliore amica quando reciti.
Filippo ha questa straordinaria capacità di usare tutto quello che accade sul palco e di canalizzare tutto quello che succede sul palco nel personaggio, nell’azione, nel dialogo. Usa quello che accade, non si fa finta, si trasforma quello c’è in scena.

La cosa bella del lavoro di attore è il fatto di non saper mai quando inizia e quando finisce la realtà perché la finzione è molto bella, io amo molto l’artificio, se non amassi l’artificio non amerei il cinema.
Virzì un giorno mi disse sul set de La Pazza Gioia: “il modo in cui le cose come accadono nella vita funzionano al cinema in maniera efficace”.

La realtà del cinema è meglio della realtà vera.
Ma la vera magia è canalizzare quello che succede realmente dentro la finzione.


3) Passiamo a Il Miracolo, la serie tv Sky di Nicolò Ammaniti che ti ha visto interpretate la first Lady Sole Pietromarchi.
Come sei entrata a far parte del progetto?

Con dei provini e grazie alla curiosità del casting Director Danilo Cerutti, che mi conosce per i miei lavori a teatro, inoltre era il casting director di Paolo Virzì per La Pazza Gioia, mi conosceva per Alex & Co. e soprattutto è un grandissimo fan di Filippo Timi.
Mi ha visto in scena molte volte con lui e mi ha chiamato per questo provino, al quale è seguito un secondo provino, e alla fine di un certo periodo di tempo sono arrivati alla decisione e mi hanno scelta.

4) Relativamente al tuo personaggio, quanto c’è di Sole Pietromarchi nella Elena di tutti i giorni.
E rimanendo in tema di First Ladies, quale ti piacerebbe interpretare un giorno?

L’aspetto infantile che Sole ha è ciò con cui ho sentito di avere subito una connessione.
In Sole questa è una chiave che leggi in tutti gli aspetti della sua vita, io credo essere più equilibrata, di non avere una sola chiave di lettura.
Tuttavia è stata proprio questa sua dimensione infantile che mi ha da subito colpito.
Parlando di Prime donne, mi affascinano i personaggi ambigui, contraddittori.
Jaqueline Kennedy e Lady Diana per esempio sono indecifrabili,sono icone di popolarità ed al tempo stesso hanno qualcosa di sinistro e un po’ spietato.
Purtroppo sono troppo italiana per ambire ad interpretarle.

 

5) Come vedi attualmente il gap tra le serie tv italiane e quelle americane? Dacci anche una tua opinione sull’attuale stato di salute del cinema italiano.

Se un gap c’era, speriamo di averlo colmato con Il Miracolo.
In tanti ci hanno riconosciuto di aver alzato l’asticella, soprattutto in tema di approfondimento di personaggi.
Sul cinema italiano recente faccio fatica ad avere un’opinione perché essendo mamma faccio fatica ad andare al cinema, ma quello che so è che abbiamo attualmente dei grandi autori all’opera, ed è di questo che abbiamo bisogno, di autori.
Purtroppo non abbiamo i supereroi, io vorrei tanto gli Avengers in Italia!!

6) Facci il nome di un’attrice/attore e di un regista con cui vorresti lavorare in futuro.

Mi piacerebbe molto lavorare con Filippo Timi al cinema, e poi con Valeria Golino e Valeria Bruni Tedeschi.
Per quanto riguarda i registi invece ce ne sono parecchi, da Virzì a Sorrentino, da Guadagnino a Piccioni.

7) Cosa vuoi dire o consigliare ai giovani che vogliono approcciarsi al mondo del cinema oggi?

Che non ci sono formule, ma di seguire la passione che è l’unico modo per arrivare a dei risultati.
Se pensi di mettere in tasca il risultato con delle formule difficilmente c’arrivi poi.
Nel cinema non è mai finita, è come partire quasi sempre da zero, e se non ami il lavoro che fai, e non ci metti una voglia ed una fame che ti distingue dagli altri è molto difficile.
Non è uno showreel che ti farà fare la differenza, è soltanto una questione di voler fare questo lavoro perché ne hai bisogno.

 

9) Progetti futuri?

Inizieremo a metà Ottobre con lo spettacolo teatrale scritto e diretto da Filippo Timi Un cuore di vetro in inverno.

10) Chi è Elena Lietti nella vita di tutti i giorni e cosa ti rende felice oggi.

Fare la mamma, guardare le serie tv e leggere!

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Capo Redattore e Co-fondatore

Grande amante del cinema, e questo è scontato dirlo se sono qua :­) Appassionato da sempre del genere horror, di nicchia e non, e di film di vario genere con poca distribuzione, che molto spesso al contrario dei grandi blockbuster meriterebbero molto più spazio e considerazione; tutto ciò che proviene dalle multisale, nelle mie recensioni scordatevelo pure. Ma se amate quelle pellicole, italiane e non, che ogni anno riempono i festival di Berlino, Cannes, Venezia, Toronto, e dei festival minori, allora siete capitati nel posto giusto.

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