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Game of Thrones Season 2 : lo spietato Gioco del Trono.

Ringraziamo la nostra amica e fan Elisa Bruno per la recensione di Game of Thrones Season 2!

Un gioco di scacchi perfettamente riuscito: questa è la seconda stagione di Game of Thrones. Lo sguardo sulle Casate si amplia, i personaggi si approfondiscono per pregi e difetti, si aggiungono nuove e indispensabili presenze.

Game of Thrones si addentra nel conflitto scoppiato nella prima stagione, facendoci capire meglio chi e soprattutto perché da ora in poi si scannerà per ottenere il Trono dei Sette Regni. David Benioff e D.B. Weiss, ideatori della serie, non sbagliano un colpo, e se la trama è fitta e densa di avvenimenti e personaggi è perché così deve essere. Se ci si distrae si perdono di vista sfumature e sotto trame. Ma il ‘prezzo da pagare’ per gustarsi lo spettacolo pienamente è la totale attenzione da parte dello spettatore. La Regina Cersei (una sempre carismatica Lena Headey) ha fatto la sua mossa fatale nella precedente stagione, proclamando Re suo figlio Joffrey, adolescente scellerato e sadico. Da qui non si torna più indietro.

Questa seconda stagione è tratta dal volume A Clash of Kings di George R.R. Martin, e dal titolo è chiaro a cosa si vada in contro. L’unico a non essersi proclamato pretendente al Trono, ma acclamato dalle famiglie del Nord quale Re (King in the North), è Robb Stark (Richard Madden). La sua intenzione è principalmente quella di vendicare l’uccisione del padre. La guerra nelle Westerlands è in pieno svolgimento, e Robb (che ha con se la madre Catylin) è in vantaggio rispetto ai suoi primi e diretti nemici, i Lannister. Tywin Lannister, capostipite/patriarca della casata, impegnato ad Harrenhal ma soprattutto deciso a liberare il suo primogenito Jamie (Nicolaj Coster-Waldau), fatto prigioniero in battaglia dall’esercito degli Stark, affida a malincuore l’incarico di Hand of the King (Primo Cavaliere) a suo figlio Tyrion. Quest’ultimo, anche se nessuno all’infuori di Lord Varys lo riconoscerà, svolgerà egregiamente questo incarico.

Analizziamo ora i principali “pretendenti” al Trono: il già citato Robb Stark, più interessato alla giustizia che al potere; Stannis Baratheon (Stephen Dillane), legittimo erede per diritto di successione;  Daenerys Targaryen (Emilia Clarke), ancora nel sud della terra dei Dothraki e quindi molto lontana dalla sua meta.

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Robb Stark, The King in The North

Stannis Baratheon è un uomo severo, freddo e francamente poco accattivante. Ha al suo fianco un fedelissimo cavaliere, Davos Seaworth (Liam Cunningham), ex contrabbandiere, e la bella e misteriosa sacerdotessa Melisandre di Asshai (Carice Van Houten), nota come La Dama Rossa. Plagiato e convertito al Signore della Luce, compirà atti crudeli ed ingiusti, fra cui l’omicidio di suo fratello Renly Baratheon, anch’esso proclamatosi legittimo erede al Trono. Tramite Renly conosciamo in questa seconda stagione Brienne di Tarth (Gwendoline Christie), sua fedelissima Guardia Personale, e Margaery Tyrell (Natalie Dormer), sua sposa, benché egli sia omosessuale. Questi due personaggi femminili avranno presenza fissa ed un’importanza notevole nelle stagioni a venire.

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Brienne di Tarth

Daenerys Targaryennelle lontane Terre del Sud, continua ad anelare il suo legittimo posto sul Trono di Spade. In questa seconda stagione inizia la sua irresistibile ascesa. Viene abbandonata dai Dothraki alla morte del marito Khal Drogo, e quindi il gioco si fa duro. Vaga nel deserto, sostenuta da pochissimi fedeli, fra cui Sir Jorah Mormont (Ian Glen), innamorato di lei e regolarmente respinto. Dalla presa della città di Qaarth inizierà la sua costante crescita in potenza militare e navale. Il segreto del successo della biondissima e determinata Daenerys? Ad ogni città che incontra sul suo cammino propone, in cambio della pace, di abolire la schiavitù. Instillando il desiderio di libertà nella maggioranza della popolazione, gli schiavi appunto, li porta all’insurrezione e li rende devoti alla sua causa.

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Melisandre, La Dama Rossa

Le storyline si moltiplicano, le ambientazioni aumentano, la molteplicità dei personaggi cresce. Il gioco si fa complicato, ma nulla di tutto ciò risulta difettoso, e qui sta la magia di Game of Thrones. La prima parte della stagione è preparatoria. E’ fatta di strategie ma anche di colpi di scena (uno su tutti l’omicidio di Renly Baratheon perpetrato da un’ombra nera dalle sembianze di Stannis, partorita dalla magia oscura della Dama Rossa). Il tutto tatticamente creato per condurci al nono episodio, ovvero l’eccellente Blackwater, La battaglia delle Acque Nere.

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L’esplosione dell’Alto Fuoco devasta la flotta di Stannis nella Battaglia delle Acque Nere

La struttura multilineare degli altri episodi viene abbandonata per incentrarsi sul primo vero attacco a King’s Langing. Tyrion escogita una geniale manovra militare ai danni della flotta di Stannis, devastandola totalmente. L’arrivo di Tywin Lannister e delle truppe degli alleati Tyrell rovescia del tutto le carte in tavola, salvando King’s Landing. Tyrion è svenuto e ferito al volto: al suo risveglio non riceverà nemmeno un grazie, e si vedrà sottrarre l’incarico di Primo Cavaliere da Tywin. Il suo risentimento verso la famiglia che da sempre lo osteggia inizia a farsi più consistente. Lo porterà in futuro a decisioni molto drastiche. Stannis Baratheon, persa la battaglia, è amaramente deluso, e dubita delle parole di Melisandre. Essa riesce ancora una volta a convincerlo che lui e soltanto lui è destinato al Trono di spade.

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Arya Stark

Fuggita da King’s Landing alla morte del padre, Arya Stark (Maisie Williams) inizia a mostrare la sua indole del tutto differente da quella della sorella Sansa (Sophie Turner), più passiva ma anch’essa in qualche modo in grado di sopravvivere alle avversità. Arya metterà in luce le sue doti di astuzia, di mimetizzazione e di predisposizione al combattimento. Diverrà la coppiera personale di Tywin Lannister, riuscendo così ad ascoltare i discorsi dei vertici militari nemici. Eviterà addirittura e quasi per gioco, di essere scoperta da Petyr Baelish (Aidan Gillen), invitato alla tavola di Lord Lannister. Durante questo periodo ad Harrenhal libererà un prigioniero, Jaqen H’ghar (Tom Wlaschiha) . Costui le è debitore, e si offrirà di uccidere tre persone a suo piacimento. Le dirà che s’incontreranno ancora, consegnandole una moneta. Quanto Arya si recherà a Braavos dovrà mostrare la moneta e pronunciare le misteriose parole “Valar Morghulis” (Tutti gli Uomini devono morire).

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Jaqen H’ghar

Jon Snow (Kit Harington)  si avventura oltre la Barriera per indagare sull’effettiva intenzione dei selvaggi, denominati i Bruti, di invadere i territori del sud. Con lui un gruppo di Ranger, fra cui l’amico Samwell Tarly (John Bradley). Sostano al Craster’s Keep, luogo in cui il proprietario ha l’orribile tradizione di ridurre in schiavitù le sue numerose figlie/mogli. Jon disprezza Craster, e si accorge che non vi sono figli maschi. Questi vengono donati ai White Walkers (Gli Estranei), creature spaventose che creano un esercito di non-morti. Il loro intento è neutralizzare qualsiasi forma umana. La spedizione prosegue, ed i Guardiani si dividono in due gruppi. Jon, fatto prigioniero, s’infiltrerà fra i Bruti per conoscere il loro Re, Mans Rayder. I suoi compagni, attaccati dai White Walkers, ripiegano a sud. Sam sarà il primo testimone della spaventosa vastità del loro esercito di non-morti.

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Jon Snow e Samwell Tarly

Non mancano ovviamente i tradimenti in questo grande gioco. Theon Greyjoy (Alfie Allen) tradirà gli Stark, con cui è cresciuto. Grande Inverno è rimasta incustodita a causa della chiamata alla guerra. Theon, che desidera la considerazione del suo meschino padre, commette il fatale errore di occupare con la forza Winterfell. Inscena l’omicidio dei due piccoli Bran e Rickon, uccide il loro Maestro e nonno Maester Luwin per poi ottenere un pugno di mosche. Catturato dagli uomini dei Bolton, casata affiliata ai Lannister, finisce nelle mani del sadico Ramsay (Iwan Rheon), figlio illegittimo di Roose Bolton. Il piccolo Bran, paralizzato , inizia un lungo percorso mistico: ha frequenti visioni in cui può di nuovo camminare. Ma non soltanto: egli vede un corvo a tre occhi che sembra indicargli una misteriosa via da seguire. Bran e Rickon fuggiranno da Winterfell, ormai in rovina, con l’aiuto del fedele Hodor.

A proposito di tradimenti, Catylin Stark (Michelle Fairley) delude profondamente il figlio Robb. Essa libera Jamie Lannister dietro la sua promessa di liberare Sansa ed Arya al suo ritorno ad Approdo del Re. Con questa mossa gli Stark perdono un enorme vantaggio nei confronti dei loro nemici. Gli spettatori invece guadagnano un punto di vista alternativo in merito ad un personaggio chiave, Jamie Lannister appunto. Catylin affida il prezioso ostaggio a Brienne di Tarth. Come gli  eventi  trasformeranno questi due personaggi va considerato come una delle migliori evoluzioni dei characters di Game of Thrones.

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Jamie Lannister prigioniero degli Stark

Catylin Stark commette un altro fatale errore. Combina il matrimonio di Robb con una delle figlie di Walder Frey. Il tutto al fine di ottenerne un’alleanza militare. Ma Robb, innamoratosi di Talisa, una ragazza coraggiosa conosciuta sui campi di battaglia, verrà fatalmente meno a tale promessa.

Sono molti gli argomenti nuovi inseriti in questa seconda stagione di Game of Thrones. Ci sono elementi clamorosi e sottili venature caratteriali, ripiegate fra gli eventi stessi. Sono questi particolari ed inaspettati comportamenti dei personaggi a dar loro profondità. Sono semplici mezze parole, o gesti inattesi a renderli così efficacemente tridimensionali . Nessuno avrebbe scommesso un soldo sulla moralità di Jamie Lannister, o sulla flessibilità del carattere di Brienne di Tarth. Così come poteva risultare impensabile che Theon Greyjoy avrebbe tradito gli Stark, non per cattiveria ma per frustrazione. La loro umanità, nel bene come nel male, rende i personaggi di questa saga diversi da tutti gli altri: è questa la vera chiave di lettura dell’immenso successo di Game of Thrones.

I paesaggi mozzafiato dell’estremo nord oltre la Barriera, quanto la bellezza sontuosa della Fortezza Rossa a King’s Landing fanno da sfondo alle vicende di personaggi in cerca di sé stessi o che bramano il Potere oltre ogni limite, forse avendone persino perso il senso.