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Friend Request – La morte ha il tuo profilo

Laura è la classica ragazza popolare del college al quale non manca niente. Per carineria stringe amicizia su facebook con la solitaria Marina la quale diventa sempre più ossessiva e assillante. La protagonista decide di cancellarla dal social innescando delle conseguenze a dir poco tragiche.

L’horror ai tempi di facebook & co! All’apparenza sembra promettente come cosa. Peccato che a conti fatti questo “Friend Request – La morte ha il tuo profilo” sia una sconfitta sotto ogni punto di vista. Se la sinossi può essere innovativa, tutto il resto è la fiera del luogo comune: la classica ragazza bella con il classico ragazzo bello che ha come amiche una sessualmente disinibita e una sovrappeso. La cattiva? ovviamente l’unica dark, quella emarginata e disadattata… ma come può essere che nel 2016 la gente scriva ancora le stesse cose senza desiderare un briciolo di originalità?

Unfriend
Marina la solitaria

Nel calderone troviamo la stregoneria, messa giusto per giustificare le varie scene di uccisioni precedute da visioni varie e anche se spesso si salta sulla sedia, gli intrecci e i misteri sono fiacchi e noiosi. La sceneggiatura è didascalica, sbrigativa, debole e a tratti banale. Può risultare interessante qualche piccolo passaggio (animazioni dei video di Marina e modo di ‘annunciare’ la prossima vittima), ma è un 2% di tutta la baracca.

Friend Request 1
Liesl Ahlers con Alycia Debnam-Carey

Il cast non aiuta a migliorare la situazione, come la protagonista Alicia Debnam Carey che è la bella copia di Taissa Farmiga ma più antipatica e non brilla per le propri doti recitative. La regia non brilla, la noia regna.

Un film esile sotto ogni punto di vista che non si merita neanche la proiezione nelle sale cinematografiche. L’estate è arrivata e si porta con sé i filmetti horror di serie Z!

VOTI FINALI
voto
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Redattore e Co-fondatore

Cantante lirico, attore, insegnante e... cinefilo! Amo il cinema in ogni suo genere con un'adorazione particolare per il cinema europeo specialmente britannico, visto che sono un sostenitore della scuola inglese. Molto spesso dalla parte opposta dei blockbuster e sulla strada degli indie e del cinema d’autore non solo di oggi... Pochi effetti speciali e molte emozioni!