Home Rubriche Horror Found- Quando il gore apre le porte al dramma (Analisi)

Found- Quando il gore apre le porte al dramma (Analisi)

Found
Ethan Philbeck è impeccabilmente lo psicotico omicida in Found.

Schirmer, grazie alla penna di Rigney, da vita così a un immorale e indimenticabile eroe atipico: perché anche un maniaco può avere un onesto scopo. Steve ci sbatte prepotentemente in faccia il motivo per cui diveniamo ciò che siamo, nel bene e nel male. Ogni insulto, ogni denigrazione, ogni mancanza, ogni violenza, permettono che qualcosa dentro di noi, muti radicalmente. Che ogni elemento, nel nostro interno, si spenga e cessi di vivere.

Ogni azione ha una reazione e la più drastica porta poi, irreparabilmente, alla morte interiore dell’individuo. E quando accade, purtroppo, non c’è niente che ti possa riportare indietro. Niente che tu possa fare per cancellare ciò che è stato. Mediante una sceneggiatura di alto livello, una padronanza registica e a una colonna sonora d’impatto, che si collega allo spirito del film, riusciamo a coglierne la mera essenza.

Found
Found.

Found non è solo un film splatter, mirante al disturbare il pubblico, ma una fatica superiore. Found non è solo un horror come altri, ma cinema metafisico e raffinato, che penetra fin dentro le ossa smuovendo ogni corda vibrante del proprio organo vitale e palpitante. Un’opera puramente drammatica, ricca di un pathos angoscioso e incombente, che racconta con sapienza, coraggio e spudoratezza, gli orrori e le perversioni di cui tutti, inconsapevolmente, hanno paura. Gli orrori e le perversioni a cui tutti stanno alla larga ma in cui tutti col tempo, affondano per guarire da ferite che non smetteranno mai di riaprirsi.

Found è la nostra impotenza di fronte all’agghiacciante. E’ il senso di vuoto dinanzi allo smarrimento dello spirito. Il nostro interno, lancinante grido di dolore quando la bocca non riesce a emettere alcun suono. La disperazione di un’anima lasciata sola a vagare nell’oscurità. E’ il fallimento e la vittoria, la repressione interiore e la liberazione: la vita e la morte, dimostrazione che nessuno nulla può, sulla propria sorte.

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