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Emily in Paris, bienvenue a una nuova serie cult – La recensione

Emily Cooper è una giovane ragazza americana che viene assunta da una società di marketing parigina per dare la sua prospettiva americana sulle cose. Inevitabilmente si scontrerà con la cultura francese, ma si innamorerà di questa città magica e romantica.

E’ uscita su NETFLIX lo scorso Venerdì una nuova serie prodotta da Darren Star, l’uomo che ci ha regalato serie epocali come Beverly Hills 90210, ma soprattutto Sex and the City. “Emily in Paris” sembra uscire dalla costola di quest’ultima, mantenendo la propria identità, personalità, anima.

Una serie figlia della nostra epoca veramente deliziosa, divertente, frizzante, spiritosa che crea dipendenza per chi ama il genere.

La figura dell’influencer viene spesso bistrattata, giustamente, vista la saturazione di persone che si dichiarano tali, ma qui troviamo una protagonista intelligente, determinata, dotata non solo di ottimo gusto, ma di grandi idee innovative. Emily Cooper è una giovane ragazza che ama il suo lavoro, che vuole far carriera senza pestare i piedi a nessuno. Concentrata a far sentire la propria voce e a mostrare la sua visione sui marchi, rispettando sempre i ruoli nel luogo di lavoro.

Per una volta ci troviamo a vedere una serie senza negatività, complotti, drammi, persone pessime, ma con tanto amore, stile e… Parigi!

Sicuramente non è indirizzata allo stesso target d’età di Sex and the city, ma fortunatamente non è la sua copia carbone. Però ha lo stesso spirito leggero ma non troppo dove si affrontano spesso tematiche, anche serie, come il sessismo. Divertente assistere alle manovre amorose e lavorative di Emily in questa serie scritta veramente bene. Per non parlare del suo scontrarsi con la cultura e la lingua francese. Dopo una prima puntata buona ma non esaltante, il tutto si sviluppa di meglio in meglio, episodio dopo episodio.

“Emily in Paris” è una delle migliori serie NETFLIX dell’anno, una di quelle che desideri già altre sei stagioni quando la finisci.

Battute, dialoghi e scene iconiche si susseguono in queste dieci episodi con personaggi belli, amabili, caratterizzati molto bene e una location da sogno, Parigi. Vi sfido a non desiderare di andarci in vacanza dopo aver visto questa serie. Veramente ottimo il cast capitanato da una bravissima, elegantissima e perfetta Lily Collins. Una moderna Audrey Hepburn che infatti omaggia nella scena da sogno al Teatro dell’Opera. La giovane attrice dà al personaggio tutta la dolcezza, determinazione, grazia, simpatia che merita. Divertentissima Ashley Park nei panni di Mindy Chen, l’orientale figlia di papà che fa la tata, ma anche tutti i colleghi d’ufficio. Carismatico Lucas Bravo nei panni di Gabriel e Philippine Leroy-Beaulieu riesce a non farsi odiare nei panni dell’antipatico boss Sylvie.

Lily Collins al Teatro dell’Opera

I costumi sono meravigliosi, gli outfit tutti da sogno, perfetti e si vede lontano un miglio il tocco di Patricia Field, la costumista di Sex and the City e Il diavolo veste Prada. Il guardaroba di Emily Cooper si invidia e lascia lo spettatore a bocca aperta. Applausi!

“Emily in Paris” ha solo un difetto: finisce troppo presto! Chi ha adorato i titoli citati sopra, difficilmente non amerà profondamente questa serie praticamente perfetta che fa bene al cuore e all’anima. Potrebbe diventare tranquillamente un cult e per com’è costruita potrebbe uscirne diverse stagioni senza stancare.