Home Rubriche Outsider Comunità ostile: “Padroni di casa” – di Edoardo Gabbriellini

Comunità ostile: “Padroni di casa” – di Edoardo Gabbriellini

Siamo in un piccolo paesino dell’ Appennino Tosco-emiliano. Una comunità, piccola, chiusa, poco ospitale con il prossimo, si appresta a ricevere i due fratelli Cosimo ed Elia, romani, titolari di una piccola impresa edile che sono arrivati fin la per dei lavori nella casa della star del luogo, il cantante Fausto Mieli (Gianni Morandi), ritiratosi dal mondo della musica per star dietro alla moglie malata Moira (Valeria Bruni Tedeschi).
Quando Cosimo ed Elia arrivano nel paese, ci sono il sole, un paesaggio naturale davvero incredibile, una bella atmosfera. Ma non sanno che li c’è una comunità che in loro ha trovato un capro espiatorio, il motivo che possa finalmente giustificare la loro voglia di violenza. Voglia di violenza che prima dell’arrivo dei fratelli la comunità sfogava nella caccia ai lupi, quasi a voler soffocare, o per lo meno controllare questa rabbia insita in loro.
Ma dopo l’arrivo dei due fratelli, che subito entrano in contatto con Mieli, e con la comunità, gli abitanti trovano il modo di incanalare tutto l’odio represso sui due lavoratori venuti dalla capitale, quella città in cui tutti sembrano amici e buontemponi sempre pronti allo scherzo ma che poi di fronte alle sfide sentono molto la competizione e si sentono invincibili perchè provenienti da una “grande realtà” ( la scena del biliardino è forse la migliore del film).
Ed allora basta poco, un episodio in cui qualcosa va storto, due, tre, e la miccia parte. I “padroni di casa” ora hanno un colpevole, qualcuno da punire, Elia e Cosimo. E l’esplosione di violenza che ne verrà fuori sarà veramente dura e senza esclusione di colpi.

01 Padroni di casa

Se l’Europa e gli States ci avevano ben impressionato con pellicole basate sull’arrivo di un “forestiero” in una realtà chiusa e poco ospitale e della sempre pessima convivenza fra le due parti (ricordiamo “Dogville”, “Cane di paglia”, “Calvaire” e “La quinta stagione”) , anche l’Italia tira fuori un convincente prodotto giocato su questo incontro / scontro.
Due persone appartenenti ad una realtà cosmopolita arrivano in un contesto più piccolo, chiuso, che non vive di sentimenti ma di risentimenti, ma che fino ad ora non ha mai trovato il modo di dare sfogo alla propria rabbia repressa. Fino a quando l’elemento esterno non arriva, ed allora a suo malgrado incanala la rabbia della comunità contro sè stesso, inconsapevolmente, con piccoli episodi che accendono la miccia e piano piano in un crescendo sempre maggiore di tensione portano alla detonazione finale.
Si capisce sin dalle prime battute del film che c’è qualcosa che sta per accadere, e lo spettatore dall’inizio alla fine del film non si annoia, viene subito coinvolto dalla storia e da ciò che potrebbe accadere.

02 Padroni di casa
Ben assortito il cast, a cominciare dal duo di fratelli Cosimo ed Elia, interpretati da Valerio Mastrandrea ed Elio Germano in maniera impeccabile.
I due si vogliono bene ma al momento giusto non se le mandano certo a dire, nonostante la loro unione sia molto forte.
Poi la sempre buona interpretazione di Valeria Bruni Tedeschi nella parte della moglie malata, ed una parola su colui che interpreta Fausto Mieli, ovvero il Gianni Morandi nazionale.
A prima vista potrebbe sembrare assolutamente inadatto al suo ruolo, e a dir la verità si poteva anche trovare un altro attore più consono ad interpretare quello che dovrebbe essere un marito ideale, che ha lasciato la musica per star dietro alla moglie malata m che non è proprio quel compagno ideale che tutte le donne sognano.
“Padroni di casa” è un film che inizia già carico di tensione sin dalle prime battute, e che durante il film carica ancora di più questa “energia dormiente” della piccola comunità in cui Cosimo ed Elia si ritrovano, fino poi a far sfociare questa rabbia in una spirale di cattiveria e violenza che predomina nelle scene finali di un film che non annoia, ma bensì appassiona, e che secondo “il Biondo”, merita sicuramente una menzione particolare ed un invito a tutti per la visione.
Un film che sembra non aver sbagliato un colpo, a partire dalla locandina.

 

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Capo Redattore e Co-fondatore

Grande amante del cinema, e questo è scontato dirlo se sono qua :­) Appassionato da sempre del genere horror, di nicchia e non, e di film di vario genere con poca distribuzione, che molto spesso al contrario dei grandi blockbuster meriterebbero molto più spazio e considerazione; tutto ciò che proviene dalle multisale, nelle mie recensioni scordatevelo pure. Ma se amate quelle pellicole, italiane e non, che ogni anno riempono i festival di Berlino, Cannes, Venezia, Toronto, e dei festival minori, allora siete capitati nel posto giusto.

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