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Castlevania 3

castlevania 3

Netflix ci regala la terza serie di Castlevania, ottenendo, senza giri di parole, dei risultati eccellenti rispetto l’altalenante prima serie.

Il compito non era affatto banale: dare un seguito immediato alla fine della seconda stagione, dove, cercando di non fare spoiler, il Nemico storico è sconfitto e Alucard, Sypha e l’ultimo dei Belmont si ritrovano potenzialmente disoccupati.

Per tutta risposta, la serie invece si cimenta nell’approfondimento di plotlines multiple, mostrandoci il fato anche di nuovi e già conosciuti personaggi secondari, inserendovi non pochi approfondimenti psicologici di tutto rispetto.  Interessante Carmilla e la sua sorrellanza vampiresca, ma sono il cammino del mastro fabbro Isaac e dei suoi dubbi etici che di certo lo allontanano dal tipico villain monodimensionale e lo rendono uno degli sviluppi più interessanti di questa terza stagione.

Non meno coraggiosa la strada intrapresa con Alucard, sostanzialmente in panchina, il cui unico rammarico è il minutaggio ridotto. A volere cercare un difetto in questa serie, si ha in effetti l’impressione che ci si stia ancora preparando alla portata principale, mentre tutto questo non è altro che un lungo antipasto. Detto questo, uno sviluppo non meno interessante e inquietante per il mezzo vampiro, che getta più di un’ombra sul suo futuro rapporto con Trevor e Sypha.

Dicevamo dei rapporti

Con una certa sorpresa, oltre all’abituale livello di violenza – con un gore che non disdegna carne strappata in malo modo e mutilazioni varie – questo Castlevania ci mostra anche un lato erotico e maturo. Non parliamo di fanservice, bensì di scene dal forte impatto, ottimamente montate e funzionali alla narrazione.

Notevole il comparto tecnico, che dà il meglio di sè nelle scene action finali (segno anche di una gestione oculata del budget): qui vince a mani basse la battaglia di Trevor e Sypha, protagonisti di un serratissimo combattimento al massimo della proprie abilità; impossibile non pensare a qualche lotta nei dungeon di Symphony of the Night, ma con la grafiche ai massimi livelli.

Questa terza stagione è quindi promossa a pieni voti: audace nella gestione dei personaggi, capace di intrattenere e a tratti persino di far riflettere.

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Direttore e Fondatore

Il lavoro e la vecchiaia incombono, ma da quando ho memoria mi spacco di film di fantascienza, dove viaggio di testa fino a perdermi, e salto in piedi sul divano per dei tizi che si menano o sparano alla gente come fossero birilli. Addolorato dalla piaga del PG­13, non ho più i nervi per gli horror: quelli li lascio al collega, io sono il vostro uomo per scifi, azione e film di pistolotti metacinema/mental/cose di finali tripli.