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Burying The Ex – di Joe Dante

Dante

Sono un grande fan di Joe Dante ed in generale di quelle pellicole comedy horror di serie B di cui Dante insieme a Raimi e Landis sono indubbiamente i massimi esponenti. Formatosi direttamente alla factory del grandissimo Roger Corman, grazie a pellicole indimenticabili come Piranha, l’Ululato, Ai Confini della Realtà, Explorers, Gremlins Dante ha contribuito in maniera indelebile al successo di tale genere negli anni ’80 e a riportare in auge dando nuova linfa ai B-movies ed in generale quel cinema che fino a qualche anno prima veniva considerato semplicemente spazzatura. Insomma, non gli saremo mai grati abbastanza.

Non molto tempo fa grazie alla magia del web ho recuperato questo Buryng The Ex, sua ultima fatica cinematografica, presentato fuori concorso a qualche Venezia fa, pellicola sicuramente lontana dai sopracitati ed indimenticabili cult ma che rimane comunque un buon passatempo con cui spegnere il cervello tra zombi e gustosissime scene splatter demenziali.

Ma bando alle ciance e veniamo al film.

Dante

Protagonista è Max, un giovane e simpatico ragazzo con una vera e propria passione per l’occulto e i vecchi horror  movies degli anni 50/60, che lavora in un negozio di articoli macabri. Max ha una fidanzata, Evelyn (Ashley Greene) vegana, animalista che scrive in un blog ambientalista, una scassa balle, insomma la classica ragazza da NON frequentare per nessun motivo. Ma il nostro Max non solo la frequenta, decide anche di andarci a convivere e mentre lui si sbatte al lavoro lei gli butta via tutti i poster cinematografici vintage per riempirgli casa di piante, cestini per la raccolta differenziata e dipingergli i muri di verde. Cosa che farebbe incazzare anche il Dalai Lama in persona. Odio profondo.

Un giorno, quando Max decide finalmente di lasciare quella stronza di Evelyn un autobus per puro caso la mette sotto e lei muore.  Poco dopo Max si innamora di Olivia, ragazza acqua e sapone,  una strafiga goth/alternativa più affine caratterialmente a lui che ha il viso e le tette, la visionomia di Alexandra Daddario (Dio la benedica).

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Piacere, sono il motivo per cui vedere il film.

I guai arrivano quando Evelyn, non si sa come, torna “in vita” sotto forma di zombie. Incapace di scaricarla, Max cercherà di tenere il classico piede in due staffe provando a tenere le due ragazze l’una all’oscuro dell’altra.

Burying The Ex è pura espressione di amore per il cinema di serie B, per quei horror degli anni 40’, 50’, 60, che il regista ha cannibalizzato nel corso della sua vita e da cui prende apertamente ispirazione. In mezzo a tutto quel “calderone” Dante ci sguazza, in un tripudio di citazioni che vanno dagli zombi di Romero al nostro Mario Bava.

Più comedy che horror Burying The Ex è un’operazione nostalgica che seppur non si farà ricordare riesce a stare a galla soprattutto grazie ad un Dante a briglia sciolta che si è divertito senza prendersi sul serio, tra un’escalation di improbabili gag, sottorfugi e schifosi equivoci splatter a tornare in quel genere che ha contribuito a rendere grande.

Per la cronaca: il protagonista Max è interpretato dal povero Anton Yelchin, tragicamente scomparso pochi mesi fa.

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Chief editor e Co-fondatore

Cresciuto a massicce dosi di cinema, fin da giovane età veniva costretto dal padre a maratone e maratone di Spaghetti-Western. Leggenda narra che la prima frase di senso compiuto che uscì dalla sua bocca fu: “Ehi, Biondo, lo sai di chi sei figlio tu? Sei figlio di una grandissima……” Con il passare del tempo si è evoluto a quello che è oggi: un cinefilo onnivoro appassionato di cinema in ogni sua forma che sia d’intrattenimento, d’autore o l’indie più estremo. Conteso da “Empire”, “The Hollywood Reporter”, “Rolling Stone”, ha scelto Jamovie perché, semplicemente, il migliore tra tutti.