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Black Star – Nati sotto una stella nera (2012)

Roma.
Il campo sportivo XXV Aprile di Pietralata è conteso da due opposte fazioni.
Quella di una squadra di calcio di emigrati politici, gestita da quattro ragazzi italiani e di cui Gianluca (Luca Di Prospero) è il presidente e gli abitanti del quartiere che rivendicano, più per orgoglio che per necessità il campo stesso.


Una volta giunta in maniera poco chiara l’ordinanza di sgombero del campo, incomincia un’occupazione dello stesso, in cui nessuna delle due fazioni, sembra voler mollare.
Ispirata alla storia di una vera squadra di emigrati, i Liberi Nantes Football Club, il film Black Star – Nati sotto una stella nera è un racconto di sogni e condivisione.
I ragazzi stranieri che compongono la squadra, insieme ai loro amici italiani, durante l’occupazione non hanno nulla inizialmente, solo una gran voglia di tenersi il campo e di lottare per un loro ideale, mentre la fazione dei cittadini romani sembra avere tutto, cibo, acqua, tende per resistere meglio all’ occupazione, ma pare aver smarrito quelli che sono i loro veri valori e scopi nella vita (sono tutti o disoccupati o gente frustrata nella vita e in ambito lavorativo).

Luca di Prospero è Gianluca

Quella che all’ inizio sembra una lotta per un campo di calcio diventa una lotta contro sé stessi e contro la propria situazione sociale.
E tra gesti di solidarietà e piccole aperture verso l’altro, entrambe le fazioni scopriranno come ancora qualcosa di buono si possa combinare, tutti insieme.

Con le solite contraddizioni culturali e sociali del nostro paese (l’imprenditore che è disposto a tutto pur di raggiungere i suoi obiettivi, il razzismo degli abitanti del quartiere dietro al quale però si cela un disagio sociale), Francesco Castellani ci presenta un film molto realista, con attori non professionisti per la maggior parte, che però tra una risata e l’altra è troppo farcito di luoghi comuni e luoghi comuni vari, e che sfrutta a pieno l’arma finale del volemose bene.
Un qualcosa insomma che se gestito meglio poteva rendere il film sicuramente migliore.

Altro luogo comune che lega il tutto il calcio, quel pallone che alla fine, mette sempre tutti d’accordo.

Piacevole.