Home Serie tv Better Call Saul 3 è la vera genesi di Goodman

Better Call Saul 3 è la vera genesi di Goodman

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O la fine di Jimmy, punti di vista. Quello che è ormai certo è che, al netto delle apparizioni di personaggi che non possono non far gongolare i fan di Breaking Bad (di cui faccio parte: l’apparizione di soppiatto di Gustavo Fring, sfocato nello sfondo mentre pulisce il pavimento, è da applausi), Better call Saul ha una sua precisa identità che va oltre lo spin-off, identità che rende la serie interessante non tanto per l’evoluzione degli eventi in sè, ma per come sia capace di sondare l’animo, la psicologia dei personaggi.

E’ il rapporto ormai degenerato tra i fratelli McGill a portare a piena maturazione la figura di Saul Goodman, con Jimmy che nel difendersi strenuamente dalle accuse del fratello maggiore ci regala il miglior episodio di sempre –Chicanery– dove a tutti, persino Chuck stesso, verrà mostrata la sua presunta malattia per quello che è: una condizione mentale.

Il prezzo, pur se con un’arringa micidiale da parte di Jimmy, è altissimo: in un mondo che ci ha insegnato da anni come ogni minima azione abbia le sue conseguenze, Jimmy taglierà completamente i ponti col fratello, facendosi odiare dall’ex moglie dello stesso, perdendo la possibilità di esercitare per un anno, e allontanando, in modo impercettibile ma costante, la sua cara Kim

Quello che segue è la progressiva scomparsa di Jimmy McGill; dapprima un ritorno del vecchio slippin’ Jimmy, quasi una necessità per sbarcare il lunario fuori dai tribunali. Ma senza spoilerare, un preciso momento vedrà il passaggio a Saul Goodman.

L’ arrivismo calcolatore, a discapito di chiunque si trovi in mezzo tra Saul e l’obiettivo, è di gran lunga più subdolo e oscuro di quel Jimmy cresciuto con il padre a rammentargli ogni giorno la futilità dell’essere onesti.

 

Alla voce ansia, sul dizionario

Ma la bellezza di Better Call Saul sta anche nell’universo di comprimari: è nel freddo e pericoloso Gustavo, nella discesa di Mike verso la stretta di mano con il diavolo; è nell’incredibile lotta per la sopravvivenza di Nacho con l’ignobile boss Salamanca

Siamo alla terza stagione e alla piena maturità di BCS; non possiamo che attendere con trepidazione cosa riserva il futuro -almeno immediato, quello remoto lo conosciamo- a Saul e soci.

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Direttore e Fondatore

Il lavoro e la vecchiaia incombono, ma da quando ho memoria mi spacco di film di fantascienza, dove viaggio di testa fino a perdermi, e salto in piedi sul divano per dei tizi che si menano o sparano alla gente come fossero birilli. Addolorato dalla piaga del PG­13, non ho più i nervi per gli horror: quelli li lascio al collega, io sono il vostro uomo per scifi, azione e film di pistolotti metacinema/mental/cose di finali tripli.