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Band Aid – Una coppia alla deriva

C’è un lavandino che sgocciola fastidiosamente e un mucchio di piatti da lavare.

La coppia Ben (Adam Pally) e Anna (Zoe Lister-Jones), non funziona, le loro vite non funzionano.

Lei voleva fare la scrittrice e ora invece lavora per Uber, lui è un grafico insoddisfatto e pigro.

Ben sembra un qualsiasi personaggio interpretato da Seth Rogen, mentre il disturbo ossessivo compulsivo di lei, rimanda a quelli di Katherine Heigl.

“Ho realizzato che avere un figlio aggiusterebbe realmente ogni cosa” dice lei, mentre per lui basterebbe solo un po’ di sesso orale!

Insomma la maggior parte di noi conosce coppie che sembrano a malapena tollerarsi, che alzano gli occhi mentre il loro partner sta parlando.

Ben e Anna sono quella classica coppia che quando inviti a cena e si porta dietro la nuvoletta tonante dei loro problemi intimi.

Eppure si amano, devono solo capire come uscire da questa impasse, mentre i loro amici apparentemente felici, sfornano figli e hanno successo nella vita.

“E se trasformassimo tutti i nostri problemi in canzoni?”.

I due si ricordano di avere un basso e una chitarra in garage e dopo aver coinvolto il loro strambo vicino alla batteria, decidono di formare una band, nella speranza di salvare il loro matrimonio.

Per la sua opera prima Zoe Lister-Jones, scrivere, dirige e interpreta una drammedy indie brillante e profonda, infarcita di dialoghi che rimandano alla comicità del primo Allen, shakerate a quella demenziale di Judd Apatow.

L’autrice inoltre, lasciando trapelare dei margini più biografici che autoreferenziali, compone, insieme al polistrumentista Kyle Forester, tutte le canzoni del film..

La vera sorpresa di questo film è proprio lei.

Bellezza iconica, futurista e socialmente futuribile, il personaggio di Anna sembra essere costruito a sua immagine e somiglianza.

Tutto nell’intento di ridefinire il ruolo della donna nella coppia moderna, svincolandola definitivamente dall’urgenza coercitiva dal ruolo genitoriale.

Una moderna Jeanne d’Arc, scomodamente realistica che non apre la portiera ai suoi clienti.

Non è un caso che tutta la crew del suo film sia interamente al femminile, dal direttore della fotografia al montatore.

Per la scelta del cast Zoe Lister-Jones si affida a colleghi amici e ad una nutrita fetta di attori visti nella serie “New Girl”.

Lei stessa è rimasta nei cuori di molti nelle vesti dell’assessore Fawn Moscato, compagna di Schmidt.

Ma c’è spazio anche per Cece, la bellissima Hannah Simone, ma anche Brooklyn Decker e Nelson Franklin.

Infine ma non ultimo c’è Adam Pally, quello di Happy Endings e The Mindy Project, oltre ad alcune commedie indie come “The To Do List” e “Life After Beth”, entrambe con Aubrey Plaza.

Insieme a Pally la Lister-Jones crea una straordinaria complicità recitativa, fastidiosamente credibile, sincera e dolorosa che usa in maniera frizzante la “music therapy” come rimedio alle fatiche coniugali dell’amore ai tempi di Uber.

Consigliatissimo a tutte le coppie che passano più tempo a litigare che a fare sesso.

 

A cura di Giuseppe Silipo