Home news Addio a Nicolas Roeg: portò sullo schermo David Bowie e Mick Jagger

Addio a Nicolas Roeg: portò sullo schermo David Bowie e Mick Jagger

Nicolas Roeg

Nicolas Roeg è scomparso all’età di 90 anni, compiuti proprio il 15 agosto di quest’anno. Ne dà il triste annuncio il figlio Nicolas Roeg Jr.

Il regista britannico, di cui non si ricorda un film da almeno otto anni dopo l’ultimo semi-sconosciuto Night Train, ha regalato al mondo della Settima Arte gemme sì apprezzate, ma non sempre meritatamente ricordate. La carriera di Nicolas Roeg cominciò come direttore della seconda unità alla fotografia di Lawrence D’Arabia di David Lean nel 1962. Successivamente, collaborò alla fotografia de La morte della maschera rossa di Roger Corman. In seguito non mancarono le ulteriori collaborazioni con François Truffaut in Farhenheit 451 (1966), Petulia (1968) e Via dalla pazza follia di John Schlesinger.

Fu all’età di 40 anni che decise di dirigere un film tutto suo.
Nicolas Roeg
Nicolas Roeg sul set di A Venezia… un dicembre rosso shocking.

Nacque così Sadismo nel 1970), che vide sugli schermi Mick Jagger in un ruolo particolare ed efficace. Roeg è stato, però, ricordato da tutti per lo spaventevole, elegante e controverso Don’t Look Now (1973). A Venezia… un dicembre rosso shocking (così uscito in Italia), che aveva come protagonista Donald Sutherland, è tutt’oggi un cult movie del cinema thriller/horror.

Il film ottenne anche otto candidature ai BAFTA, vincendo il premio per miglior fotografia.
Nicolas Roeg
Nicolas Roeg sul set di L’uomo che cadde sulla terra.

Nel 1971 Roeg realizzò anche L’inizio del cammino (Walkabout) e, successivamente, l’opera che vide come protagonista la rockstar David Bowie. L’uomo che cadde sulla terra (1976) battezzò Bowie, che avrebbe poi collaborato con altri importanti registi. Da Eureka in poi, avvenne il declino, ma un regista così influente e ammirato difficilmente verrà dimenticato. Nicolas Roeg si è spento a Londra questo venerdì sera e, a detta del figlio, ”era un vero padre”. 

”I miei film sono difficili per il mercato. La gente vuole inscatolare le cose, ma non c’è un’etichetta ai miei film. Non sono thriller, non sono horror. Sono soltanto vita.”