Home Rubriche Horror Che cosa hai visto Tom? : GUT (2012)

Che cosa hai visto Tom? : GUT (2012)

Non è una vita molto “elettrizzante” quella di Tom (Jason Vail). Ha una famiglia, una bambina, una moglie a cui viene voglia di farlo ogni mezz’ora, un lavoro stabile.


Ma qualcosa non lo soddisfa comunque. A letto Tom proprio non ce la fa a dare il massimo, sembra annoiato, frustrato.

Ma quando c’è una situazione del genere ci sono sempre gli amici, eh si, proprio loro. E Tom ne ha uno, un po’ svitatello, quello con la faccia da nerd sfigato che sa un mondo di informatica e tecnologia ma che forse non è mai uscito con una ragazza in vita sua che non fosse sua madre o sua sorella : Dan (Nicholas Wilder).
E’ proprio lui a proporre a Tom di andare a casa sua per vedere un film, un film non proprio come gli altri.


Un qualcosa di particolare, che turba Tom sin dalla sua prima visione. Dopo averlo visto quel “film”, Tom ha degli strani sogni la notte, non è più lo stesso.
E’ turbato, ma nonostante voglia dimenticare si appassiona sempre più a quello che ha visto quella notte da Dan, un qualcosa, che cambierà radicalmente la sua vita ed il rapporto con le persone che lo circondano.

02
Mangiato pesante?

Il film “GUT” non è facilmente giudicabile dopo una sola visione.
Non che sia un film complesso, tutt altro, non  affatto difficile da capire.
Ma quello che può ingannare è che subito gli si possa dare un brutto voto, oppure chiedere l’indirizzo del regista, il profetico “Elias” (si chiama così, punto) recarsi nella sua abitazione ed ucciderlo per quello che ci ha propinato in questa pellicola.

Pochi dialoghi, sequenze tirate all’estremo, tempi dilatati come non mai.


Poca azione, un atmosfera sempre abbastanza pacata nonostante quello di cui il film tratti, e poca caratterizzazione dei personaggi.

Certo il budget per la pellicola non era affatto alto, e questo lo notiamo anche nella bassa qualità delle riprese.
Il ritmo del film è molto lento, parecchi potrebbero sbadigliare, nonostante il film abbia una durata standard di un’ora e mezza e qualche secondo in più.

Quello che però può salvare una pellicola così è innanzitutto la coerenza del regista tra il ritmo del racconto e la personalità di quello che dovrebbe essere il suo protagonista principale : Tom.

 

02
Le notti passate davanti a Retecapri.

Un uomo annoiato, frustrato, che non apprezza più a pieno nè il suo lavoro, nè la sua partner, nè forse il suo migliore amico, che non ha ancora capito che i bei tempi andati non possono più ritornare per Tom che ora ha una famiglia.
Ma la pellicola che Dan gli mostra risveglia in lui qualcosa.
Un qualcosa che egli da un lato ripudia ma che dall’altro lo attrae, perchè fuori dal normale, alternativo.
Anche se malato e perverso.


Non ha grandi sobbalzi “Gut” ma Elias è bravo nel darci un film che ci fa porre comunque una domanda.
Che possa essere un “Perchè ho visto sta roba?” o “Ma che c***o ho visto stasera?” , perchè se non vi fate queste domande siete delle persone un po’ strane, ed uso un eufemismo.
Alcune scene sono un po pesantine, e la pellicola per le tecniche di dilatamento del tempo all’estremo e per le lunghe sequenze, ricorda un po’ i primi film d Haneke, uno che a lasciare dubbi, domande e turbamento nello spettatore ci riesce benissimo.

Non lo metterete senz altro nella bacheca dei vostri film preferiti “Gut”.
E se qualcuno non vi spinge a guardarlo forse neanche vi capiterà mai sotto mano.
Ma per chi avesse modo di leggere questo articolo, io dico : guardatelo, perchè qualcosa vi “smuoverà” di sicuro.
Dategli almeno una possibilità a questo regista dal nome tanto profetico quanto impegnativo.

Articolo precedenteALIENWEEN di Federico Sfascia
Articolo successivoIl nuovo trailer di “L’inganno”, Sofia Coppola
Capo Redattore e Co-fondatore

Grande amante del cinema, e questo è scontato dirlo se sono qua :­) Appassionato da sempre del genere horror, di nicchia e non, e di film di vario genere con poca distribuzione, che molto spesso al contrario dei grandi blockbuster meriterebbero molto più spazio e considerazione; tutto ciò che proviene dalle multisale, nelle mie recensioni scordatevelo pure. Ma se amate quelle pellicole, italiane e non, che ogni anno riempono i festival di Berlino, Cannes, Venezia, Toronto, e dei festival minori, allora siete capitati nel posto giusto.

‘Rest..In..Peace’