Home Speciale FESTIVAL RomaFF13: 7 sconosciuti a El Royale – La recensione

RomaFF13: 7 sconosciuti a El Royale – La recensione

Parte con il botto la XIII Edizione della festa del Cinema di Roma con la proiezione, in anteprima europea, di 7 sconosciuti a El Royale” scritto e diretto da Drew Goddard (già showrunner tra gli altri della serie NetflixDaredevil e regista dell’horror “Quella casa nel bosco”).

Ma bando alle ciance e addentriamoci nel misterioso hotel El Royale per tentare di comprendere e scoprire i suoi segreti.

La recensione sarà, ovviamente, senza spoiler.

Silenzio in sala e luci spente.

Si alza ufficialmente il sipario sul concorso.

Benvenuti alla festa del Cinema di Roma.


Sette estranei, ognuno con un passato da nascondere e un segreto da proteggere, si incontrano all’El Royale sul lago Tanohe, un misterioso e fatiscente hotel al confine tra California e Nevada. La notte del loro incontro sarà un momento decisivo: tutti avranno un’ultima, fatidica, possibilità di redenzione

GLI SCONOSCIUTI, L’HOTEL E LE INTERPRETAZIONI

Il primo pensiero che si fa largo nella mente di guarda il trailer di questo film è “Ha un cast monumentale”. Niente di più vero. I nostri Sconosciuti hanno le fattezze dei vari  Chris Hemsworth, Jeff Bridges, Jon Hamm, Dakota Johnson, Chyntia Erivo, Cailee Spaeny e Lewis Pullman. Ognuno dei sopracitati attori offre un prova di altissimo livello e, se per Bridges ed Hamm è un ulteriore conferma della loro bravura, le sorprese arrivano da Dakota Johnson (che finalmente riesce a scrollarsi di dosso  una volta per tutte l’effetto 50 sfumature) e dallo statuario Hemsworth che riesce ad uscire dal ruolo del Thor del Marvel Cinematic Universe dando vita ad una interpretazione matura e sorprendente.

Il regista Drew Goddard in fase di sceneggiatura ha fatto un lavoro egregio sulla costruzione dei personaggi. Tutti hanno un background solido e credibile e risultano agli occhi dello spettatore sfaccettati e caratterizzati a 360 gradi.

Per quel che riguarda la trama poco si può dire visto che il rischio spoiler è dietro l’angolo ma non presenta ne buchi ne forzature eccessive. Il ritmo del film è bene calibrato con più di un momento ad alta tensione. Questo ritmo però viene parzialmente rallentato nella parte finale della pellicola risultando, agli occhi di chi vi scrive, abbastanza pesante e con qualche spiegone di troppo.

Ma, visto che il film si svolge per il novanta per cento del tempo al suo interno, arriviamo al vero protagonista.

L’Hotel El Royale.

Senza se e senza potrebbe entrare a far parte degli alberghi iconici della storia del cinema.

Cupo, isolato, ambiguo, labirintico e denso di segreti, il richiamo all’Overlook Hotel di Shining è forte e persistente. In un paio di scene, grazie alla magistrale fotografia di Seamus McGarvey, l’insegna appare come una spada di Damocle pronta ad abbattersi sulle teste dei protagonisti.

È sempre li che ti osserva e la speranza, sotto le gelide luci al neon, improvvisamente sembra scomparire.

IL COMPARTO TECNICO. COLONNA SONORA E FOTOGRAFIA.

Ne ho già accennato poco più su, la fotografia è da brividi.

Colori gelidi si alternano al rosso sangue di un braciere che arde. Il bianco e nero della tv che si fonde con i colori sgargianti dei mobili pacchiani dell’hotel. Il momento più alto lo si raggiunge in una delle inquadrature finali dove il connubio regista/direttore della fotografia danno vita ad una delle scene più evocative dell’intero film. Da togliersi il cappello davanti al lavoro egregio di McGarvey.

La musica. Filo conduttore dell’intero film.

Dal minuto 0 ai titoli di coda sarà costantemente presente ed avrà un ruolo importante in tutto lo sviluppo del film. Il compositore Michael Giacchino da vita ad una colonna sonora che trasmette tensione riuscendo a tenere con il fiato sospeso chi guarda. Ma la parte del leone la fanno i brani cantati dalla voce esplosiva dell’attrice Chyntia Erivo.

Ogni singola intonazione ed ogni singolo pezzo cantato (c’è ne sono di famosissimi durante i 141 minuti della pellicola) valgono il prezzo del biglietto. Emozionanti da ascoltare e contestualizzati ed utili ai fini della trama.

CONCLUSIONI FINALI

Un gran bel thriller che infuoca il già caldo pubblico romano. Tensione, cast stellare e comparto tecnico di assoluto livello. Unica nota negativa la lentezza improvvisa verso il finale che rovina, in parte, la fruizione del film.

7 Sconosciuti a El Royale uscirà nelle sale italiane il 25 ottobre ed il mio consiglio è quello di non lasciarvelo scappare!!